La Porta dei Pìspini è una delle più antiche porte cittadine della città di Siena. Insieme a Porta Romana, molto simile nello schema compositivo, la Porta dei Pispini fa parte dell'ultima cerchia muraria della città di Siena, eretta a partire dal 1326 su progetto attribuito a Minuccio di Rinaldo.
La porta era originariamente chiamata Porta San Viene, perché secondo la tradizione da qui "vennero" riportate in città, nel 1107, le spoglie di sant'Ansano martirizzato a Montaperti.
La struttura si presenta dotata di un antemurale con funzione di difesa, aperta da un unico fornice e coronata da una possente merlatura sorretta da archetti pensili.
Nella facciata interna era presente il grande affresco della Natività dipinto da Sodoma nel 1530-1531, progressivamente deteriorato dal tempo; alcuni resti sono stati collocati all'interno della basilica di San Francesco.
Sulla sinistra della porta, inglobato dalla cerchia muraria, si trova un fortino militare, opera di Baldassarre Peruzzi, che costituisce una delle testimonianze meglio conservate dell'intervento di miglioramento e potenziamento delle difese effettuato dall'architetto tra il 1527 e il 1532.
Il fortino in mattoni presenta una pianta cruciforme, articolata su tre ambienti sovrapposti semicircolari. È un esempio significativo di architettura militare cinquecentesca, e si rifà alla tipologia dei baluardi quattrocenteschi e, specialmente, a quelli progettati da Francesco di Giorgio Martini per la difesa di Urbino, in cui per la prima volta i piccoli forti (fino ad allora considerati solamente come costruzioni isolate) sono concepiti per essere inseriti in una cerchia muraria preesistente.
Il 1º novembre 2006 la zona fuori Porta Pispini è stata interessata da una frana, in seguito alla quale è stato avviato un procedimento giudiziario per accertare le cause del crollo. Dalla sentenza del Tribunale si rileva, in particolare, che lo studio dei consulenti del pubblico ministero ha individuato le seguenti cause: errori nella progettazione strutturale, non precisando se i tiranti dovevano essere permanenti o provvisori; scelte tipologiche inopportune; adozione di tiranti dalla paratìa diversi da quelli previsti; parametri di progetto assunti per il terreno errati.
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