La chiesa di San Lorenzo è un luogo di culto cattolico di Vicenza costruito alla fine del XIII secolo in stile gotico nella sua versione lombardo-padana del Duecento. Si colloca nella centrale piazza San Lorenzo, lungo corso Fogazzaro ed è officiata dai francescani conventuali.
La presenza dei francescani a Vicenza risale molto probabilmente al tempo in cui il loro fondatore era ancora vivente, forse al 1216; il suo passaggio in città però non è documentato. Pare che nel 1222 officiassero presso la chiesa di San Salvatore, di cui non è chiaro quale fosse l'ubicazione, se in contrà Carpagnon o nella contrà in seguito rinominata San Francesco Vecchio vicino all'episcopio, dove nel 1232 essi rinnovarono o costruirono una loro chiesa.
È certo invece che nel 1280 permutarono quest'ultima chiesa con la cappella di San Lorenzo in Portanova - costruita 40 anni prima a ridosso delle mura altomedievali - e con un terreno adiacente.
La nuova chiesa, molto ampia e con un vasto sagrato davanti alla facciata per poter accogliere masse di popolazione che accorrevano per la predicazione, fu costruita in vent'anni, con il favore delle autorità cittadine - a quel tempo il Comune era sotto la dominazione padovana, favorevole ai francescani - che contribuirono in maniera cospicua alla costruzione, destinando ad essa un terzo di quanto ricavato dalla confisca dei beni agli eretici. A questo finanziamento si aggiunsero le donazioni e i lasciti di molte famiglie signorili della città. Contemporanea fu la costruzione dell'annesso convento, che nel XV secolo fu completato con un primo e nel XVII secolo con un secondo chiostro adiacente al primo (mentre il primo chiostro conserva ancora l'aspetto originario, del secondo restano solo poche tracce inglobate in una scuola di recente costruzione).
Per tutto il Trecento furono apportate modifiche e aggiunte esterne, come quella dell'Oratorio della Concezione sul fianco occidentale (demolito nel 1909 durante i lavori di restauro), il portale e la ristrutturazione delle absidi. Nei secoli seguenti l'interno fu impreziosito da numerose opere d'arte, donate da famiglie patrizie vicentine, in particolare la famiglia dei da Porto.
A seguito dell'invasione napoleonica, la chiesa e il convento furono saccheggiati e utilizzati dapprima come ospedale militare, poi per l'acquartieramento delle truppe. Con il decreto di Compiègne del 1810 che sciolse gli Ordini religiosi, i pochi francescani rimasti a Vicenza furono dispersi. Gli edifici rimasero in stato di abbandono finché nel 1836 il Comune li acquistò per effettuare il restauro.
Il tempio di San Lorenzo - così chiamato perché al momento del restauro vi furono trasportati monumenti e tombe provenienti da altre chiese cittadine - venne riaperto al culto nel 1839 ma, nel corso del tempo, fu nuovamente chiuso nel 1859 e nel 1866, durante le guerre d'indipendenza, utilizzato per necessità belliche. Nonostante continui lavori di restauro, nel 1903 esso fu dichiarato pericolante per lesioni strutturali e nuovamente chiuso per un radicale intervento. Riaperto nell'aprile del 1914, dopo quasi dieci anni di lavori, fu nuovamente chiuso un anno più tardi, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, ancora una volta per essere adibito a magazzino di approvvigionamento alimentare.
Riaperto definitivamente al culto il 29 ottobre 1927, fu riaffidato ai francescani conventuali che tuttora vi officiano.
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