È inserito nell'elenco dei 23 monumenti palladiani della città che fa parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Il palazzo come si presenta oggi è frutto dell'unione di due entità edilizie, originariamente separate dalla viuzza Do Rode (Due Ruote): tale unione fu dovuta alla richiesta che il proprietario dei due edifici, Vincenzo Pojana, presentò al Comune di Vicenza il 22 gennaio 1561 e che fu, ovviamente, accolta. La realizzazione ebbe luogo tra il 1563 ed il 1566.
Pur in assenza di riscontri documentali ufficiali o di disegni autografi di Andrea Palladio, si ritiene a buona ragione che il progetto del palazzo sia da attribuire al grande architetto veneto, data la qualità architettonica del piano nobile, che comprende due piani, e l'eleganza del disegno dei particolari, quali ad esempio i capitelli compositi e la trabeazione. Se l'attribuzione al Palladio, come quasi certamente è, è corretta, occorre notare che elementi come le paraste prive di entasi non sono coerenti con lo stile palladiano degli anni 1560, e quindi è assai probabile che la parte sinistra del palazzo sia da ascrivere al periodo giovanile dell'artista, cioè negli anni 1540, e che questi sia poi stato chiamato a completare la sua opera con il confinante edificio, allorché il Pojana decise l'ampliamento della propria casa. Quanto sopra è confermato dalle differenze nella configurazione della zona del basamento nelle due metà dell'edificio.
Tuttavia l'incongruenza costituita dai lunghi balconi e dall'altezza anomala del varco centrale inducono a pensare che nella realizzazione del palazzo abbia messo mano altro architetto.
Sei del posto? Cosa ne pensi di Palazzo Pojana?
Loggati per suggerirlo!