Costruito alla fine del XII secolo fu sede del Comune, della Pretura e della Corte d’Assise (1875). Durante il dominio veneziano fu sede del Tribunale, delle carceri e del Collegio dei Notai, di uffici e depositi commerciali, del granaio pubblico e altro ancora.
L’ala del palazzo su piazza delle Erbe passò a proprietari privati che ne adibirono i vani ad abitazioni e attività commerciali.
Varie sono state le manomissioni subite dall’edificio durante i secoli, fino al restauro e alla riqualificazione operati nell’800, con cui si tentò di recuperare le strutture originarie (intenzione non sempre riuscita l’intervento operato da Giuseppe Barbieri sulla facciata su piazza delle Erbe, cancellò definitivamente le tracce della muraglia in cotto e tufo).
Il palazzo ha pianta quadrata e in origine presentava 4 torri angolari (ne restano solo due, la torre dei Lamberti e l’attuale torre Cappella, delle altre sono presenti tracce nelle strutture interne del palazzo). La struttura romanica è ancora riconoscibile (facciata di cotto e tufo alternati, con trifore e coronamento ad archetti) nonostante la parziale copertura rinascimentale del 1524.
All’interno è ben conservato il cortile del Mercato Vecchio, cinto da un portico su pilastri, sormontato da trifore romaniche, con paramento a bande rosse e bianche alternate. Sulla destra del cortile è appoggiata la scala della Ragione, gioiello tardogotico del XV sec.
Nel 2007 sono terminati i lavori di restauro del Palazzo su un progetto che ha visto come capofila l’architetto Tobia Scarpa. L’intervento, volto alla conservazione ed al restauro di uno dei palazzi veronesi più prestigiosi, ha contribuito a restituire il completo utilizzo del complesso dove attualmente sono in corso i lavori di allestimento della nuova Galleria d’Arte moderna e contemporanea “A. Forti”.
Particolare attenzione merita la cappella dei Notai. Fu edificata tra il 1408 e il 1419 su incarico del Venerabile Collegio dei Notai e dedicata ai Santi Zeno e Daniele. Sviluppata su pianta quadrangolare, essa si articola in quattro vani comunicanti e coperti con volte a vela impostate su arco gotico, di cui solo tre si presentano attualmente decorate.
Situata al primo piano della torre della Masseria, la cappella subì nel corso del tempo danni provocati da incendi e crolli, che causarono peraltro la perdita dell’importante archivio notarile.
Dei numerosi interventi di restauro rimangono a noi le suggestive decorazioni, commissionate dal Collegio dei Notai, che impreziosiscono ogni singola parete e volta.
Gli affreschi raccontano, attraverso le pennellate di pittori del Settecento come i veronesi Alessandro Marchesini, Giambattista Bellotti, Giambattista Canziani, Santo Prunati, episodi della vita dei Santi titolari. Di rilievo il contributo dell’artista parigino Luis Dorigny. La cappella dei Notai è una delle suggestive sedi che la città mette a disposizione degli sposi per la celebrazione del loro matrimonio.
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