Nel 1928 una parte del complesso di Castelvecchio venne adibita a sede museale.
Danneggiato dai bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale, rimase vuoto per una decina d’anni.
Nel 1957 l’architetto Carlo Scarpa e il direttore del Museo, Licisco Magagnato, avviarono una radicale opera di ristrutturazione e riallestimento museale. I lavori, terminati nel 1964, riportarono alla luce l’antica Porta del Morbio, che si apriva nella cinta muraria del XII sec., e restituirono alla città una sede museale universalmente riconosciuta come uno dei capolavori della museografia italiana.
Esprime infatti la genialità dell’architetto veneziano nell’integrare le strutture del passato con l’innovazione del presente e nel rendere l’esperienza di visita al Museo ricca di emozioni e di suggestioni.
Il Museo di Castelvecchio espone importanti collezioni di arte medievale, rinascimentale e moderna (fino al XVIII secolo): 29 sale di esposizioni di dipinti, sculture, reperti archeologici, armi. Oltre alle sale espositive, al Gabinetto Disegni e Stampe e al Gabinetto Numismatico sono presenti: direzione, uffici amministrativo e tecnico, archivio generale, fototeca, sala Boggian, dedicata ad esposizioni temporanee, punto vendita di cataloghi, laboratori artigianali di sussidio.
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