La chiesa di Sant’Anastasia è uno splendido esempio di gotico italiano. Fu eretta a partire dal 1290 con il contributo della famiglia che governava la città, gli Scaligeri, e di altre famiglie veronesi. Prima dell’attuale edificio qui esistevano due chiese dedicate, una a Sant'Anastasia e l’altra a San Remigio.
Nel 1290 i domenicani chiamati a custodirle, decisero di costruire al loro posto un’unica chiesa dedicata a San Pietro da Verona martire, ma il popolo continuò a chiamarla Sant'Anastasia. Accanto alla chiesa i monaci domenicani avevano un grande convento.
L’opera di costruzione del sacro edificio continuò per tutto il 1300 e il 1400 e finalmente nel 1500 si ebbe l’ultima fase dei lavori per il suo completamento. La sola cosa mai giunta a termine della basilica è la facciata, rimasta incompiuta.
Sant’Anastasia è la chiesa più grande di Verona. La basilica si sviluppa in tre grandi navate sorrette da 12 imponenti colonne di marmo rosso di Verona. Sul transetto si aprono 5 cappelle. Sul lato sinistro si apre l’antico oratorio del convento, Cappella Giusti.
La chiesa, ricchissima di opere d’arte, custodisce anche il celebre affresco del Pisanello San Giorgio e la Principessa, tornato nella sua collocazione originaria sopra la Cappella Pellegrini.
All’esterno da vedere: la facciata incompiuta con lo splendido portale gotico e la zona absidale, posta sulla riva del fiume Adige. All’interno da vedere: altari con cappelle con opere di Pietro da Porlezza, Cattaneo, Michele da Firenze, Girolamo Dai Libri, Giolfino, Brusasorzi, Altichiero, e Pisanello. All’ingresso i singolari gobbi acquasantiera.
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