Nel luogo in cui nel 304, secondo l'antica tradizione, subirono il martirio i santi Fermo e Rustico, il popolo di Verona costruì, nel V secolo, una chiesa in loro onore.
Tra il 755 il 759, il vescovo di Verona Annone recuperò a Trieste le reliquie dei Martiri e le depose nella chiesa paleocristiana.
Dal 1065 al 1143 circa, i Benedettini demolirono fino al pavimento la chiesa paleocristiana e, per conservare le reliquie dove le aveva poste Annone, costruirono una chiesa romanica su due piani: quella inferiore per custodirvi le reliquie e quella superiore per le celebrazioni con il popolo.
Nel 1261 i Francescani sostituirono i Benedettini a San Fermo e trasformarono la chiesa superiore e l'atrio antistante nella forma attuale: l'opera poteva dirsi conclusa verso il 1350. Lungo i secoli vi aggiunsero altari, cappelle e monumenti funebri.
Nel 1759 per preservare le reliquie dei Martiri dalle alluvioni dell'Adige, il sarcofago, con la cassa di piombo e le reliquie, fu posto al centro del nuovo altare maggiore della chiesa superiore. Nel 1807 i Francescani, a seguito dell'occupazione napoleonica, furono costretti a lasciare San Fermo.
All’esterno da vedere: il portale con le arche poste ai lati e la zona absidale. All’interno da vedere: il superbo soffitto ligneo a carena multipla di nave e affreschi del XIV e XV secolo, opere di Turone, Torbido, Stefano e Liberale da Verona, Caroto e affresco di Pisanello; la chiesa inferiore, un gioiello del romanico, rarissima per le quattro navate.
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