×
LA TUA GUIDA

Esplora
Biglietti e tour
Compara hotel
Portogruaro
Portogruaro
Gita da 1 giornata da Treviso
Aggiungi alla mia guida

Portogruaro: cosa vedere

Duomo di Sant’Andrea e Campanile

Il Duomo di Portogruaro è una chiesa recente. I lavori iniziarono nel 1793 e a causa dei tempi difficilissimi (pochi anni dopo ci fu l’arrivo di Napoleone con il conseguente sconvolgimento politico e sociale) furono portati a termine solo nel 1833. Oggi l’ingresso è su Via Martiri della Libertà, ma se tornassimo al XV secolo entreremmo in duomo dalla parte opposta dove oggi c’è l’abside. Un tempo infatti l’ingresso dava sul fiume Lemene, simbolo del fatto che era la Chiesa - nelle vesti del Vescovo di Concordia - che controllava i traffici commerciali sul fiume. La chiesa è a tre navate, con abside a semicerchio, e conserva al suo interno parecchie tele di scuola veneta, dal XVI al XVIII secolo. Merita segnalare la Presentazione di Gesù al Tempio di Giovanni Martini (1512-1513) nell’abside, i pannelli con le Storie di S. Andrea di Pomponio Amalteo (1546-1547) nelle cantorie del presbiterio, la Crocefissione di Palma il Giovane (fine sec. XVI) sopra la porta laterale destra. Originale del XII secolo è la torre campanaria con la sua evidente pendenza dovuta ai lavori alle fondamenta della chiesa di cui si è parlato.

Molini sul Lemene - Galleria d'Arte Contemporanea

Sul retro del duomo di Portogruaro c’è uno dei luoghi più scenografici della cittadina; il fiume Lemene, che di solito scorre lento, qui prende vigore passando attraverso delle chiuse che stanno all’altezza dei due molini duecenteschi al di là dei quali l’alveo si allarga accogliendo cigni, anatre e pesci. Anche i Molini prendono la denominazione di Sant’Andrea data la vicinanza all’omonima chiesa. Il vescovo di Concordia li dava in affitto alla comunità di Portogruaro per un compenso annuo che consisteva in un quantitativo di frumento e denaro. Nelle vicinanze dei molini aveva sede il fondaco delle biade, un ente con funzione di assistenza. All’interno dell’edificio si vendevano pane e farina a prezzo ridotto per le persone più indigenti e una volta l’anno, in occasione della Pasqua, si distribuiva gratuitamente il pane ai poveri. 

Dal 1956 nei duecenteschi molini ha sede la Galleria Comunale di Arte Contemporanea dove durante l’anno hanno luogo un susseguirsi di mostre personali o collettive. 

Vicino ai due molini, costeggiando il fiume per andare in Piazza della Repubblica, si incontra  un piccolo oratorio in legno dedicato alla Madonna e denominato “della Pescheria” dal nome dalla piazzetta adiacente, luogo in cui i pescatori di Caorle si ritrovavano per vendere il pescato. L’oratorio risale al ‘600, stesso periodo in cui iniziò a diffondersi la deviazione dell’immagine della Madonna del Carmine che si trova al suo interno. Il 15 agosto di ogni anno qui viene celebrata la Festa della Madonna della Pescheria. Dopo la recita del rosario alcune tipiche imbarcazioni arrivano da Caorle (caorline) e da Concordia (batèe) condotte da marinai in costume caratteristico. La serata prosegue con la distribuzione di pesce fritto e vino bianco.
  • Indirizzo: Piazzetta Sant’Andrea
  • Sito web: www.comune.portogruaro.ve.it/ti-porto...
  • Orari di apertura: GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA: Sabato e domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 18:30 (l’orario potrebbe cambiare in base alle diverse mostre o eventi cittadini). 
  • Note:

Loggia Comunale

In Piazza della Repubblica si trova l’edificio più caratteristico della città: la Loggia Comunale, centro della vita amministrativa della cittadina, luogo in cui si riuniva il Maggior Consiglio, organo composto da quindici membri aristocratici di almeno 25 anni che nominava il Podestà. Fu eretto in due diversi periodi. La parte centrale è della metà del 1200. Subì un incendio nel 1371 e tra il 1372 e il 1380 venne eretta la nuova loggia con le merlature ghibelline che ancora oggi si possono ammirare. Nel XVI secolo venero poi edificate le due ali laterali, costruite con le pietre del vecchio castello del Vescovo di Concordia, allora diroccato ed in stato di abbandono.
Avendo di fronte la Loggia, se si guarda sulla sinistra si trova l'elegante vera da pozzo di Giovanni Antonio Pilacorte, lapicida lombardo che la eseguì nel 1494. Sul pozzo ci sono gli stemmi della città e quelli di due podestà di fine ‘400. Le due gru bronzee che sovrastano il pozzo, simbolo della città e presenti anche sullo stemma comunale, sono opera dello scultore portogruarese Valentino Turchetto e qui collocate nel 1928. Quelle precedenti, forse opera dello stesso Pilacorte, erano state asportate durante l’invasione austriaca del 1917.
  • Indirizzo: Piazza della Repubblica
  • Orari di apertura: Apertura durante gli orari degli uffici comunali o in occasione di eventi e mostre.

Monumento ai Caduti

Al centro di Piazza della Repubblica si trova la “statua del cavallo” attorno alla quale ci si siede nelle calde serate estive e dove i bambini amano giocare. Si tratta del il Monumento ai Caduti inaugurato il 30 settembre 1928. Prima di quella data al suo posto c’era una grande fontana.
  • Indirizzo: Piazza della Repubblica

Chiesa e Rione di San Giovanni

Uscendo dal centro attraverso la porta di San Giovanni ci si trova nel rione omonimo. Qui da notare la graziosa chiesa di San Giovanni i cui lavori iniziarono nel 1338 e che fu affidata all’ordine domenicano che vi costruì accanto un convento, oggi sede di un distaccamento dell’Azienda Ospedaliera locale. I domenicani, la cui presenza a Portogruaro ha interessato il periodo dal 1493 al 1656, erano particolarmente impegnati nella devozione e diffusione del Rosario. Infatti in questa chiesa è conservata una piccola statua della Madonna del Rosario dello scultore Francesco Terilli del 1612. Nel 1896 questa venne sostituita con l’attuale statua della Madonna opera dell’artista udinese Luigi  Pizzini che la inserì in un tronetto. Ancora oggi questa statua viene portata in processione durante la Festa della Madonna del Rosario, celebrata nel borgo di San Giovanni ogni primo weekend di ottobre. 
All’interno della chiesa è conservata un’altra scultura tradizionalmente chiamata la Madonna del Latte. Si tratta di una scultura realizzata nella prima metà del XIV secolo, riconducibile ad una bottega di area veneta, scolpita su un blocco di pietra d’Istria di color bianco avorio.
La chiesa conserva inoltre affreschi cinquecenteschi alle pareti: affresco del soffitto del presbiterio, opera di Andrea Urbani (XVIII sec.) e raffigurante il trionfo dell’eucarestia; la pala dell’altare maggiore di Leonardo Da Ponte; dietro l’altare maggiore un prezioso organo di scuola veneta attribuibile a Pietro Nacchini del XVIII sec. 
Il portone d’ingresso principale è stato abbellito nel 1990 da quattro lastre in bronzo raffiguranti i quattro Evangelisti opera dello scultore Antonio Gonnella.
Uscendo dalla chiesa e guardando sul lato destro, accanto al corso d’acqua, chiamato fossa di San Giovanni, si nota Palazzo Bergamo Pari. Durante la Repubblica Veneta questa era la sede del Fondaco del Sale, dove la preziosa merce giungeva dalle saline di Chioggia e da dove veniva smerciata in tutto l’entroterra. Caratteristica del palazzo è la facciata rivolta sulla fossa dove si possono ancora notare, sebbene murati, i portici a cui attraccavano le barche col loro carico di sale.
  • Indirizzo: Borgo San Giovanni

Via del Rastrello

Via del Rastrello collega porta di San Giovanni a porta di Sant’Agnese. La spiegazione della denominazione di questa caratteristica via merita un inciso in quanto Il “rastrello” non era altro che uno strumento munito di “denti” di ferro che di notte veniva calato dal ponte a metà di questa strada per impedire il passaggio delle barche. I traffici infatti dovevano essere controllati e il porto aveva degli orari di apertura. 
  • Indirizzo: Via del Rastrello

Porta Sant’Agnese - Museo della Città

Porta Sant’Agnese è oggi l’unica torre cittadina visitabile, sede del Museo della Città. Questo museo, allestito su tre piani, consente di ricostruire la storia cittadina a partire dal XII secolo fino al Novecento mettendo in luce e approfondendo i vari aspetti della vita quotidiana pubblica, privata, civile e religiosa della città.
  • Indirizzo: Via Cavour
  • Telefono: (+39) 0421 72553
  • Sito web: http://www.comune.portogruaro.ve.it/t...
  • Orari di apertura: MUSEO: giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00; sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 17.00; domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

Chiesa di Sant'Agnese

Risale probabilmente alla prima metà del XIV sec., quando aveva annesso un monastero di benedettine. Il monastero, trasformato in villa residenziale dal nobile veneto Martinelli, dal 1937 al 1963 appartenne alle Figlie del Sacro Cuore, che vi tenevano l’Istituto Magistrale femminile. La chiesa è a navata unica con volte a capriate e presenta affreschi quattrocenteschi. L’opera di maggior pregio è sicuramente il gruppo di terracotta della Pietà, attribuita al modenese Guido Mazzoni (Modena,  1450 – 1516).
  • Indirizzo: Borgo Sant'Agnese
  • Note: Messa: giorni prefestivi ore 19:00; giorni festivi ore 10:00 e 19:00.

Museo Archeologico Nazionale Concordiese

Per parlare del Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, bisogna prima spiegare l’antica storia della colonia romana Iulia Concordia, l’attuale cittadina di Concordia Sagittaria. 
Iulia Concordia naque nel 40 a.C. in un luogo strategico perchè si trovava all’incrocio dell’antica Via Annia, importante strada dell’epoca che congiungeva l’ antica città di Adria ad Aquileia, e della Via Postummia, strada che congiungeva la Via Annia a Treviso. Quest’area nord orientale d’italia abitata dalla popolazione locale dei Veneti, fu occupata in modo pacifico dai Romani già nel  II sec. a.C. Questo territorio posto tra il fiume Livenza e il Tagliamento fu suddiviso in quadrati di circa 710 metri di lato (centuriazione) e nelle centurie così ottenute si stabilirono coloni, sopratutto veterani di guerra, che disboscarono, coltovarono e col tempo si fusero con la popolazione indigena. Col trascorrere degli anni Iulia Concordia si ingrandisce e diviene un centro il cui traffico commerciale principale era il ferro importato dal Norico (dall’Austria), grazie al quale nel III sec. d.C. si insedia una fabbrica di frecce (sagitte dal latino) che poi in tempi recenti le valse la denominazione di Sagittaria.
Alla metà del V sec. d.C. gli Unni di Attila, dopo aver distrutto Aquileia, rasero al suolo anche Iulia Concordia. L’eredità di Concordia venne raccolta dalla Chiesa, ormai la sola istituzione in grado di porsi come unico punto di riferimento sociale, civile e colturale in un’opera di mediazione tra cultura classica e nuova realtà romano-barbarica. 
Nel X – XI secolo la città era ormai da tempo gradatamente decaduta e spopolata a causa anche delle cattive condizioni ambientali legate alla vicinanza di vaste zone paludose. I vescovi, probabilmente già prima delle incursioni ungariche del IX – inizi del X secolo, avevano eretto una struttura castellana di difesa sulla riva destra del Lemene a nord di Concordia; a Portogruaro, che all’epoca ancora non si chiamava così, dove oggi c’è Via Castello).
Sul finire dell’800 fu l’avvocato portogruarese Dario Bertolini – grande appassionato di archeologia – ad effettuare i primi scavi archeologici a Concordia. La quantità dei tanti ritrovamenti archeologici, iniziati nel 1873 e proseguiti fino alla morte dello stesso Bertolini nel 1894, ha determinato la necessità di trovare una sede adeguata per accogliere tutti gli oggetti tornati alla luce. Fu così costruita la particolare sede museale che si trova in Via Seminario a Portogruaro. L’Aggettivo “particolare” non è utilizzato a sproposito; quando si entra infatti sembra di accedere in una antica chiesa sconsacrata, mentre la struttura a “basilica”, concepita a tre navate e con tetto a capriate lignee, è stata pensata e costruita così per evocare la prima cristianità di Iulia Concordia. La scelta del luogo fu dovuta al fatto che diversamente da Concordia Sagittaria, Portogruaro era collegata ai centri più importanti dalla ferrovia e quindi, in ottica turistica, più facilmente raggiungibile per i visitatori. 
Il salone basilicale al pian terreno ospita il lapidario costituito da monumenti e iscrizioni – onorarie e funerarie – cronologicamente comprese tra il I secolo ed il V secolo d.C. Al piano superiore altre tre sale illustrano la cultura veneta antica, la vita quotidiana a Iulia Concordia (lucerne ed esempi delle principali classi ceramiche di epoca romana), oggetti di ornamento e arredamento (bronzetti, vetri, gemme, ambre) e gli scavi degli ultimi trent’anni (la Villa del vicino paese di Lugugnana e le Terme nord-orientali a Concordia).
Il museo, inaugurato il 28 ottobre 1888, è noto come più antica istituzione museale del Veneto.
  • Indirizzo: Via Seminario 26
  • Telefono: (+39) 0421 72674
  • Sito web: http://www.archeopd.beniculturali.it/...
  • Orari di apertura: Tutti i giorni, tutto l’anno con orario continuato dalle 8:30 alle 19:30 (chiuso il 1° Maggio, 25 dicembre, 1° Gennaio)
  • Prezzo: 3 euro. Ridotto: 1,50 euro; gratuito la prima domenica di ogni mese.

Chiesa dei Santi Cristoforo e Luigi

La chiesa è il luogo più antico della città. Nei secoli è stata ingrandita, decorata a fresco in diverse occasioni, arricchita di opere d’arte e arredi sacri che costituiscono un patrimonio di fondamentale interesse, ma l’origine di luogo sacro risale addirittura al periodo dopo le invasioni ungariche del IX – X secolo, quindi addirittura precedente alla nascita ufficiale della città (10 gennaio 1140). Si può riconoscere infatti nell’edificio la cappella del castello episcopale. Il primo documento relativo a questa chiesa risale al 1243, quando il Vescovo di Concordia l’affida ai monaci Crociferi del Priorato di Santa Maria di Venezia, in modo che vi istituissero un convento e un Hospitale.
  • Indirizzo: Via del Seminario
  • Note: Santa Messa della domenica alle ore 12:00 e alle 19:30

Ex Fabbrica Perfosfati

Se a Portogruaro si arriva in treno o se dal casello autostradale ci si dirige verso il centro, si nota sicuramente un’imponente capannone abbandonato dalla struttura molto particolare. Si tratta della ex fabbrica di concimi Perfosfati. 
É datato 13 luglio 1900 il documento ufficiale con il quale la fabbrica  di Perfosfati – Società Anonima Cooperativa, con sede a Udine, chiese alla Giunta di Portogruaro l’autorizzazione per l’impianto di una “fabbrica di acido solforico e di Perfosfati nella località di Belvedere nella frazione di San Nicolò”. La fabbrica, che era diversa da come la vediamo oggi, ebbe subito un decollo positivo e negli anni si ampliò tanto fino a quando nel 1948 il Comune di Portogruaro avviò la costruzione della circonvallazione ovest (l’attuale via Stadio), evento che coinvolse l’area Perfosfati con espropriazioni che indussero processi di ammodernamento dell’edificato. Tra tutti questi eventi quello principale è la costruzione del grande capannone tutt’oggi visibile che ha una struttura molto particolare, sicuramente molto ardita e innovativa per l’epoca, specie perché applicata ad un’attività industriale.
L’attività della fabbrica Perfosfati proseguì fino al 1989 anno della sua completa dismissione. Tra il 1995 e il 1996 il Comune di Portogruaro avviò una campagna d’indagini e monitoraggio finalizzata alla valutazione delle condizioni statiche del capannone. I risultati evidenziarono fin dall’inizio una situazione di grande degrado e l’impossibilità di un recupero totale del complesso. Della situazione fu tenuta informata la Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio del Veneto Orientale, già da prima che l’immobile maturasse di cinquant’anni, proprio perché si riteneva il complesso architettonicamente e strutturalmente significativo. 
Oggi sull’area - per la maggior parte bonificata - è in corso un processo di ricualificazione urbanistica.
  • Indirizzo: Ex Area Perfosfati - Zona Stazione