Tra borghi, isole e valli
Gli scorci delle montagne che si vedono in lontananza creano un effetto fiabesco. Ognuno dei borghi che si incontrano in rapida successione ha una sua peculiarità. Il Lago Maggiore offre una vasta scelta di posti da visitare: Arona, dall’anima più commerciale, Stresa, meta di un turismo elitario, Baveno, antico centro termale e oggi idilliaco luogo di villeggiatura, Verbania, polo turistico e centro politico e amministrativo, Cannero Riviera e Cannobio, le località preferite dai visitatori stranieri. Sono presenti molte isole grandi, piccole o minuscole, tra le più note quelle che appartengono all’arcipelago delle Isole Borromee: l'Isola Madre, l'Isola Bella e l'Isola dei Pescatori. Tutti questi luoghi, nella loro semplicità, rimangono impressi per quel carattere semplice e schietto, che contraddistingue anche la gente del posto, schiva e riservata ma accogliente.
Lago di origine fluvioglaciale, il Lago Maggiore è circondato dalle Prealpi che lo incorniciano e creano una meravigliosa armonia di colori e sfumature che si riflettono nelle acque. Conosciuto sin dall’antichità, i romani lo appellavano lacus maximus perché più grande rispetto ai laghi vicini. Ritenuto per molto tempo il lago più grande, in realtà è il secondo d’Italia per superficie (dopo il lago di Garda) e per profondità (dopo il lago di Como). È lungo 66 km e si estende dalla Lombardia fino alla Svizzera, dalla Pianura fino alla corona delle vette alpine dell’Ossola. I fiumi Ticino e Toce alimentano le acque del Lago, che si trova a 193 m sul livello del mare.
La parte settentrionale del Lago, dove si trovano Ascona e Locarno, appartiene al territorio svizzero, mentre la parte italiana è suddivisa tra le province di Varese, Verbania e Novara. Le due sponde, quella occidentale e quella orientale, sono molto diverse tra loro. Quella occidentale, piemontese, è stata per secoli caratterizzata da un turismo raffinato ed elegante, mentre la sponda orientale, lombarda, è meno sfruttata turisticamente.
Verso la metà del XV secolo il territorio del lago fu concesso come feudo alla nobile famiglia milanese dei Borromeo che lo scelse come luogo di villeggiatura estiva, inaugurando una tradizione che dura ancora oggi.
La zona del Lago è stata fonte classica di ispirazione per letterati, pittori e artisti, musicisti e scrittori di tutta Europa, tra cui soprattutto i francesi Stendhal e Flaubert. In particolare la bella società d’Oltralpe nell’Ottocento sceglieva le sponde di questo incantevole lago come meta di vacanze estive o tappa nel Grand Tour, il giro che i giovani delle famiglie dell’aristocrazia compivano per conoscere il mondo.
A partire dalla fine del XIX secolo, il lago Maggiore, passaggio diretto verso la Svizzera, divenne anche luogo politicamente ed economicamente determinante; l’apertura della strada napoleonica del Sempione e la linea ferroviaria internazionale ne influenzarono questa connotazione strategica.
Anche le montagne circostanti il lago hanno rivestito una certa importanza per i materiali costruttivi che da esse si estraevano. Numerose le cave: quella di Angera, la cui pietra fu molto utilizzata nell'antichità classica e nel periodo medioevale, e le cave di calcare di Caldè, che fornivano la materia prima per la calce; molto utilizzato in passato anche il granito rosa di Baveno.
La conformazione delle rocce, a base silicea, e la composizione del terreno favoriscono la crescita rigogliosa di una natura lussureggiante. Sulle colline crescono spontaneamente tassi, agrifogli e castagni. Limoni, olivi e alloro profumano l’aria, mentre ovunque lo sguardo si posa su rododendri e magnolie, azalee e camelie, piante esotiche di importazione che furono accostate a rose, agrumi e gelsomini, per adornare le rive del lago.
Il lago Maggiore, percorso da venti costanti che spirano al mattino e alla sera, è il luogo ideale per la pratica di sport come la vela e il windsurf.
Il lago rappresenta, inoltre, un importante punto di passaggio per le migrazioni dei volatili e ospita la nidificazione di diverse specie di uccelli acquatici. Le acque sono popolate da numerosi pesci come il persico, il luccio, il cavedano, le anguille e le alborelle, che si ritrovano anche nei piatti tipici della zona.
Dalle vicine valli provengono salumi straordinari, come la pancetta e la bresaola, la mortadella ossolana, il prosciutto e il violino di capra della Val Viggezzo o il rinomato lardo alle erbe di Macugnaga. Dal latte delle mucche degli alpeggi, si ricavano formaggi di antica tradizione: la Toma del Mottarone, i caprini freschi della Valcuvia, la Formaggella di Luino e i formaggini di capra, nonché l’irresistibile gorgonzola DOP, conteso tra Novara e Varese. Fra tutti, spicca il Bettelmatt, prodotto esclusivamente negli alpeggi dei comuni di Baceno, Premia e Formazza.
Accompagnamento ideale a salumi e formaggi è il miele, che sul Lago Maggiore viene prodotto in sette varietà. Sette diversi mieli con caratteristiche organolettiche pregiate: i mieli di castagno, robinia, tiglio, rododendro, il miele di melata, il millefiori e il millefiori di montagna. Non mancano vini tipici: vini corposi come il Ghemme Docg e il Nebbiolo delle colline novaresi, il Prunent, il Nouv Bruschett e il Cà d’Matè delle valli ossolane. Sulle sponde del lago sono invece prodotti i “Ronchi Varesini”, i vini di Angera bianchi, rossi e rosati. Per concludere il pasto, il territorio offre preziosi distillati, come l’Amaro Mottarone, e le grappe tipiche, come quella di Angera, famosa dal 1847 con la Grappa “Rossi d’Angera”. Nella zona delle Valli dell’Ossola sono caratteristici il “Fil da Fer” e il “Genepy”, bianco o verde.
Anche la pasticceria riserva delizie da non perdere: le Margheritine di Stresa, biscotti creati in onore della regina Margherita di Savoia, le Intresine di Verbania, biscotti al burro spolverati di mandorle e nocciole, gli Amaretti di Gallarate, i Brutti e Buoni di Gavirate; i tradizionali e leggerissimi Biscotti di Novara.