La chiesa del Suffragio, in piazza Ferrari, è una delle chiese più importanti del settecento riminese.
Fu costruita dai Gesuiti su modello della chiesa romana del Gesù. Accanto ad essa sorgeva il convento dei Gesuiti, poi trasformato in ospedale civile ed ora in Museo della città.
È rimasta incompiuta nel rivestimento lapideo della facciata e nella decorazione pittorica interna per la soppressione della Compagnia di Gesù (1773), per opera di Papa Clemente XIV, già allievo dell'attiguo Collegio del Gesuiti.
L'interno della Chiesa, a navata unica, di mirabili proporzioni architettoniche, dilata gli spazi ed eleva lo spirito, non distratto dalle sobrie decorazioni a stucchi.
Vi sono custodite notevoli opere d'arte del XVII e XVIII secolo: 1° altare destro: 'Adorazione di San Francesco Borgia' di P. Rotari (sec XVIII). Transetto d.: splendido altare marmoreo in onore di Sant'Ignazio di Loyola, opera di G. F. Buonamici, con tela di Pietro Rotari 'Gloria di Sant'Ignazio', con le quattro parti del mondo allora conosciute (XVIII secolo). Presbiterio d.: celebre tela di G. Cagnacci (sec XVII) 'Martiri Gesuiti Giapponesi'. Presbiterio s.: due tele con 'Annunciazione' di scuola toscana. Transetto s.: tela di G. S. Brancaleoni 'S. Emidio protegge Rimini' (1793). 1° altare sinistro: tela di ignoti (XVII sec.) 'San Nicola e le anime del Purgatorio'. Altri dipinti sono custoditi nella bella sagrestia.
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