La Chiesa di San Clemente I Papa è un edificio religioso medievale che si affaccia su Piazza dei Signori.
Attualmente è Rettoria dipendente dalla Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Menzionata in documenti del 1190, fu elevata a parrocchiale nel XIV secolo. A partire dal 1386 si commemorava la vittoria di Francesco da Carrara su Antonio della Scala.
Furono le fraglie delle vicine piazze del mercato a favorirne lo sviluppo, commissionando altari privati e lavori di restauro. L'edificio medievale fu notevolmente alterato nel XVI secolo, durante i lavori di risistemazione della piazza antistante, e successivamente nel '600 e nel '700.
Vi è sepolto il celebre scultore padovano Tiziano Minio.
Solo la facciata caratterizza l'esterno dell'edificio, che è circondato da fabbricati d'abitazione e ad uso commerciale. Il prospetto, che guarda verso la Torre dell'Orologio, è tripartito da lesene di ordine gigante terminate da capitelli corinzi che sostengono un frontone coronato dalle statue di san Clemente, santa Giustina e san Daniele. Tra i capitelli si estendono dei ricchi festoni. Il portale, con timpano è sovrastato da un grande rosone circondato da una ricca decorazione in cotto (XII-XIII secolo). in basso, un piccolo tondo ad altorilievo trecentesco, raffigurante san Clemente. Sulle nicchie, le statue di sant'Alò e san Giovanni Battista datate 1696, caratterizzate dalle insegne delle fraglie. Sul lato, di innalza un barocco campanile a vela.
L'aula voltata a carena è terminata da una piccola abside a pianta quadrata. Si conservano opere di Giovan Battista Bissoni, Giulio Cirello e Pietro Damini (Gesù consegna le chiavi a Pietro).
L'altar maggiore del 1782 ospita la pala di San Clemente Papa cinto dagli angeli, opera preziosa di Luca Ferrari da Reggio. Particolare l'altare di Sant'Antonio, eretto a spese della "fratelea casolinorum" (i pizzicagnoli), con bassorilievo raffigurante il Battista con gli attrezzi del mestiere dei committenti. La statua di sant'Antonio ha sostituito una tela raffigurante San Carlo Borromeo e una Santa monaca di Pietro Malombra. Vicino all'entrata vi è un affresco attribuito a Jacopo Bellini.
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