Il suo nome originario era “Strada Nuova” o “Via Aurea”. Fu realizzata per rispondere alle esigenze delle più grandi famiglie nobili genovesi del Cinquecento che, elevate al rango di grandi finanzieri, richiedevano nuove e più prestigiose abitazioni con le quali celebrare i propri fasti. È una delle strade più interessanti del mondo dal punto di vista architettonico, che affascinò Pietro Paolo Rubens per la bellezza dei suoi palazzi e che dal 2006 è iscritta nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco insieme a 42 Palazzi dei Rolli. Scelta come nuovo asse viario, la zona fu divisa in lotti e, a partire dal 1558, edificata per realizzare le preziose dimore che oggi ospitano il Municipio, banche, club e circoli culturali, antiquari, negozi, uffici e alcuni importanti musei. Entrando da Piazza Fontane Marose, impossibile non restare affascinati dall’infilata dei 12 palazzi dei Rolli; sulla destra si incontra il palazzo di Nicolosio Lomellino con uno splendido ninfeo; sul lato opposto, dall’ingresso di Palazzo Tobia Pallavicino (Carega Cataldi) si scorgono lo scalone a doppia rampa e gli affreschi dell’atrio; splendida, e visitabile su prenotazione, la sala degli specchi. Al centro della via, sulla destra, Palazzo Doria Tursi è la sede del Municipio e ha la facciata tre volte più lunga degli altri palazzi e due giardini pensili laterali. Chiudono la strada i settecenteschi Palazzo Rosso e Palazzo Bianco donati al Comune dai Duchi di Galliera e oggi sedi museali. Importanti i musei, affascinanti gli atri e i ninfei, ma già il semplice passeggiare con calma su e giù per la via ammirando “a naso in su” le facciate dei palazzi è un piacere che nessun visitatore di Genova si deve perdere.
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