Questa piazza dalla forma allungata fa parte dell'asse delle grandi vie nobiliari tracciate a monte della città medievale dopo il 1550. Prima era una zona di case popolari e postriboli, divenne un campo per i tornei dei nobili, fra aristocratici palazzi dalle facciate affrescate e decorate: il quattrocentesco palazzo Spinola dei Marmi (al civico n. 6) a fasce bianche e nere con le statue di cinque membri della famiglia, il palazzo Ayrolo Negrone che oggi presenta un’imponente facciata settecentesca, il cinquecentesco palazzo Interiano Pallavicini, del 1565 (al civico n. 2), con gli affreschi dai colori delicati. Il nome della piazza ha un’etimologia incerta: nel XIII secolo si cita la fons marosus (forse per la violenza delle sue acque) ma nel XV e nel XVI secolo si parla di fons morosus, e forse qui bisogna pensare alla presenza di un postribolo pubblico. Certo è che già nel 1206 qui sorgevano alcune fontane, ristrutturate e rese più artistiche con l’apertura della Strada Nuova nel 1558. La fontana con le sue tre grandi arcate venne distrutta nel 1849 per l’apertura di via Interiano, ma la sua vasca di ben 17 metri è ancora oggi interrata sotto la via.
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