Il magnifico Palazzo Spinola di Pellicceria appare quasi all’improvviso a chi lo cerca fra i vicoli e le minuscole piazzette del centro storico fra via della Maddalena e via San Luca. Le sue facciate ricche di stucchi dichiarano immediatamente la sua realtà di palazzo patrizio, maestoso nella struttura architettonica con scaloni e loggiati e sfarzoso nelle decorazioni interne, negli affreschi e nella quadreria che annovera autori quali Luca Cambiaso, Bernardo Castello, Bernardo Strozzi, Antonello da Messina, Rubens, van Dyck, Grechetto e Tintoretto. Costruito dai Grimaldi passò ai Pallavicino, poi per eredità ai Doria e infine agli Spinola. L’originario aspetto del palazzo è documentato da Pieter Paul Rubens nel suo volume sui palazzi di Genova pubblicato ad Anversa nel 1622. Nel 1958 gli Spinola lo cedettero allo Stato insieme a tutto ciò che esso conteneva, quadreria, arredi, ceramiche, argenti, libri e incisioni; a tutte queste opere d’arte si sono aggiunte quelle acquisite dallo Stato negli ultimi decenni. Il palazzo è nella lista dei 42 palazzi iscritti ai Rolli che sono divenuti nel 2006 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
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