Quando questa parte dell’attuale centro storico era il Burgus, cioè una zona di campagna poco abitata, a ridosso della spiaggia ed esterna alla cinta muraria urbana, qui c’era la chiesa dei Dodici Apostoli, che nel VI secolo venne intitolata a San Siro, venerato vescovo di Genova del IV secolo, e divenne la prima cattedrale della città. Di questo Santo si tramanda il miracolo del Basilisco, un mostro (che rappresentava la peste o forse l’eresia ariana) che si nascondeva in fondo a un pozzo e che il vescovo snidò e uccise. Il fatto è ricordato da un bassorilievo medioevale in un portico di fronte alla fiancata sud della chiesa e da un affresco nell’abside. Oggi è una chiesa ricchissima d’opere d’arte, affreschi, dipinti e statue del miglior barocco seicentesco genovese, tra cui l'altare maggiore in marmo nero e bronzo, capolavoro di Pierre Puget del XVII secolo. Il 23 giugno 1805, in questa chiesa fu battezzato Giuseppe Mazzini la cui famiglia abitava a breve distanza. L’attuale facciata fu progettata da Carlo Barabino in forme neoclassiche nel 1820. Al vescovo San Siro sono dedicate altre chiese fra cui quella di Struppa, nella val Bisagno, là dove egli nacque, che è una bellissima chiesa romanica al confine fra la città e la campagna.
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