Sicuramente una delle chiese più belle della città, anche perché la piazzetta su cui affaccia è un angolo tra i meglio conservati della Genova medievale, con un fascino molto particolare sia nelle mattine silenziose sia nelle sere estive quando ospita spettacoli teatrali all’aperto. La chiesa di San Matteo fu fondata da Martino D’Oria nel 1125 come cappella gentilizia della propria famiglia e venne completamente trasformata in forme gotiche nel 1278. A metà del XVI secolo l’ammiraglio Andrea Doria ne trasformò l’interno nel “moderno” (per allora) stile barocco. È rimasta romanico-gotica l’elegante facciata duecentesca a strisce bianche e nere – uno stile molto genovese – col grande rosone centrale e due bifore. A sinistra della chiesa si trova il suggestivo chiostro del 1300,con le sue colonnine binate e gli archi acuti.
Di fronte e di lato alla chiesa la piccola piazza è chiusa dai palazzi del 1200, a strisce bianche e nere, che furono di alcuni autorevoli membri della stessa famiglia D’Oria, fra cui quel Branca D’Oria che nella Divina Commedia Dante pone quasi in fondo all’inferno fra i traditori dei parenti e che lo induce a pronunciare la famosa invettiva “Ahi genovesi, uomini diversi...”.
Il palazzo d’angolo, che nelle forme ricorda lo stile veneziano, fu donato dal Senato della repubblica ad Andrea Doria, “Padre della Patria”, che è sepolto con la sua spada nella cripta della chiesa.
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