San Lorenzo è la cattedrale della città a partire dal X secolo, ma deve l’aspetto attuale all’opera di artisti pisani, lombardi, francesi e normanni che vi lavorarono fra il XII e il XVII secolo, fondendo romanico e gotico. La ricostruzione gotica venne però interrotta bruscamente, forse per una grave crisi economica, forse a causa della peste nera del ‘300, lasciando incompleta la costruzione di uno dei due campanili. In facciata due leoni ottocenteschi con i loro sguardi malinconici, accolgono il visitatore. Nella lunetta sopra al portale principale è rappresentato il martirio di San Lorenzo e poco sopra si trova Dio Padre circondato dai simboli dei quattro Evangelisti. Nelle formelle di marmo bianco alla base delle strombature dei portali, invece, vi sono raffigurazioni animalesche tratte dai bestiari, ideale opposizione tra il bene (in alto) e il male (in basso). Sull’angolo verso destro spicca la statua dell’Arrotino, che è in realtà San Giovanni Evangelista con una meridiana; poco distante un cagnolino scolpito dorme ai piedi di una colonna, immortalato da uno degli artisti che decorarono la facciata, per portare fortuna ai visitatori che lo salutano con una carezza. All’interno, è di particolare interesse la Cappella di San Giovanni Battista, di metà ‘400, con una ricca decorazione a rilievo con Storie di San Giovanni, scene della vita dei Santi, figure delle Virtù e i Padri della Chiesa. L’abside, decorata nel XVI e XVII secolo da artisti come Montorsoli, collaboratore di Michelangelo, per le sculture e Lazzaro Tavarone per gli affreschi, è sormontata da un’elegante cupola manierista realizzata da Galeazzo Alessi. Numerosi e diversi sono i tesori custoditi nel sotterraneo Museo del Tesoro: l’arca quattrocentesca in argento dorato di San Giovanni Battista, le cui ceneri furono portate dalla Terrasanta durante le crociate, e vari capolavori di oreficeria e argenteria dal IX secolo a oggi. Celeberrimi sono la Croce degli Zaccaria, bizantina, e il Sacro Catino in vetro verde, forse opera islamica del IX secolo, che la tradizione dice fosse stato usato da Gesù nell'Ultima Cena. Da notare, sul fondo della navata di destra, la bomba navale inglese che durante i bombardamenti del febbraio 1941 colpì la Cattedrale, miracolosamente senza esplodere. Da non perdere (ingresso poco distante dalla chiesa) la visita al chiostro del XII secolo che ospita il Museo Diocesano.
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