Sorprese d’arte e sapori tra le colline

A ridosso del versante settentrionale dell'Appennino Ligure, tra colline verdeggianti e trapuntate di vigneti si snoda il territorio dei Colli Piacentini. Questa terra di mezzo tra montagna e pianura comprende le quattro principali vallate piacentine: la Val Tidone, con i suoi paesaggi agricoli, i vigneti e i castelli, la Val Trebbia, densa di storia, la Val Nure, segnata dall’antica attività estrattiva mineraria,  e la Val d'Arda, con i borghi medievali, l’inconfondibile stile romanico e la bellezza degli scenari naturali. In questo fazzoletto di terra si trovano circa 400 tra castelli e antiche fortificazioni, ognuno con la sua storia, le sue leggende e il suo fascino, ognuno preziosa testimonianza dell’architettura italiana di origine medievale. 

Sparsi tra le colline, arroccati sui colli o allungati in mezzo alla pianura, i borghi piacentini medievali sono molto ben conservati e rappresentano dei veri propri gioielli: Bobbio, Castell’Arquato, Grazzano Visconti, Piacenza, Rivalta a Trebbia, Travo, Sarmato, Vigoleno e Vigolo Marchese. Alcuni di questi, sono stati catalogati tra i borghi più belli d’Italia. Scendendo dall’Appennino verso la collina si incontra Bobbio, piccolo centro di montagna situato nella valle del fiume Trebbia; verso il confine con la provincia di Parma, fra i dolci rilievi della Val d’Arda, si trova Castell’Arquato, romantico e suggestivo esempio di architettura medievale, infine Vigoleno, borgo fortificato di elegante e preziosa bellezza. Percorrendo il territorio si incontrano anche altri centri ricchi di storia e cultura: i resti romani di Veleia, di profondo valore archeologico per la presenza di resti romani, il castello di Gropparello, sede del primo parco emotivo d’Italia, la piazza di Grazzano Visconti con l'insegna del Biscione, la città d’arte di Cortemaggiore, importante centro rinascimentale e il paese di Monticelli d’Ongina.

In questo intreccio di valli, prosperano boschi di castagni e latifoglie, scenario ideale per passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo, rese possibili da un clima che sa farsi mite anche durante l’autunno inoltrato e l’inizio dell’inverno. Per gli amanti del trekking di montagna le salite che conducono al Passo Penice, al Passo Pellizzone, a Nibbiano e Zavattarello rappresentano un ottima meta anche per il panorama incredibile che offrono sulla zona. Piacevole anche la salita al Monte Bue, una delle mete preferite dagli escursionisti, da cui è possibile raggiungere il Lago Nero, il Monte Nero e il monte Maggiorasca. Anche d’inverno il territorio sa affascinare il turista con le piste del Monte Penice e di Ceci Le Vallette, località nota per lo sci di fondo, con un tracciato ad anelli lungo quasi 10 km. 

Oltre all’incanto degli scenari naturali e delle costruzioni medievali, numerose sono le possibilità di ristoro e di alloggio per gustare i prodotti locali. Specialità indiscussa sono i salumi come la coppa, il salame e la pancetta piacentina ma anche diverse varietà di miele, la pasta fresca, le confetture e i formaggi, accompagnati dalla “burtleina”, una sorta di focaccia fritta, realizzata con farina, acqua e sale. Immancabili i prodotti della terra come funghi, tartufi, patate, pomodori e la frutta. Saporiti e corposi i piatti contadini a base di carne bovina e ovina. La cucina, prendendo spunto dalla tradizione della campagna sa però innalzarsi a livelli assoluti, affermando con vigore la propria commistione con la gastronomia delle antiche famiglie nobili di Piacenza. Ottimi i marubini, pasta all'uovo ripiena di manzo brasato, arrosto di vitello e maiale, i maccheroni alla bobbiese, conditi con sugo di stracotto, la büṡéca o trippa alla piacentina, i tortelli di farina di castagne, la zuppa di ceci, i turtlìt o turtei ad San Giüṡep, i tortelli dolci preparati in occasione del Carnevale. Nella stagione autunnale i ristoranti locali offrono la possibilità di degustare la lumaca in umido, preparata secondo una ricetta tipica del posto. Peculiarità della cucina locale è l’impiego di carni equine (cavallo ed asino), la cui reperibilità era molto facile essendo sempre stata Piacenza un importante avamposto militare. 

Il territorio è ricco anche dal punto di vista enologico con una notevole presenza di vini Doc, come il bianco Ortrugo e il rosso Gutturnio. Il modo migliore per lasciarsi incantare dalle sorprendenti bellezze di questa terra è scegliere di attraversarla percorrendo la strada che mette in comunicazione le diverse vallate piacentine, denominata anche Strada dei Vini e dei Sapori (Piacenza Food Valley). Gli appassionati di turismo enogastronomico potranno fiancheggiare i vigneti di Gutturnio, Malvasia, Monterosso, Trebbianino e Vin Santo. Interessanti e golose le sagre legate all’enogastronomia locale, come la Mostra Mercato del Fungo e del Tartufo (ottobre) e la Sagra della Lumaca (dicembre), la festa della Coppa di Carpaneto Piacentino, inaugurata nel 1952 e che si svolge ogni anno durante la prima domenica di settembre e infine la rassegna Cantine Aperte nella provincia di Piacenza.