La chiesa di Santa Lucia, vulgo dell'adorazione perpetua, è un edificio religioso settecentesco situato in via Santa Lucia, già Contrà delle Zattere, a Padova. Condivide il sagrato con la Scuola di San Rocco. È una delle chiese più antiche della città. Attualmente è una Rettoria dipendente dalla parrocchia di San Nicolò, ed è l'unica chiesa in città in cui si pratica l'adorazione eucaristica perpetua. Colpita dalle scosse di terremoto del 2012 attende ora importanti lavori per il ripristino della staticità della facciata.
Annoverata tra le più antiche chiese della città, è ricordata in un documento del 964. Citata in altri atti (978, 1130, 1178), nel 1308 diviene parrocchia. L'antico edificio, probabilmente a navata unica, orientato levante-ponente fu danneggiato da un crollo del campanile nel 1634, che distrusse presbiterio e sacrestia. Agli inizi del Settecento si procedette ad una ricostruzione complessiva e della vecchia chiesa si conservò l'orientamento, se non qualche muratura e la canna del campanile. La ricostruzione di avviò nel 1711 e si protrasse sino al 1730 a causa di alcune controversie nate con i Confratelli della vicina Scuola di San Rocco. Il cantiere seguì il progetto di Sante Benato, discepolo di Girolamo Frigimelica che secondo numerosi critici intervenne direttamente nella stesura progettuale, anche se ciò non sembra essere documentato. Nella chiesa si trova il sepolcro della famiglia Minello de Bardi, che ebbe in Antonio e Giovanni celebri scultori. Vi è sepolto anche il discepolo ed amico del Petrarca Lombardo della Seta e Giovannantonio Volpi personaggio di primo piano nel panorama culturale patavino del Settecento, il quale ha curato centinaia di edizioni stampate nella tipografia da lui stesso fondata e affidata al libraio Giuseppe Comino.
La chiesa fu sede delle fraglia dei “frutaroli” e dei “calegari”.
Il 3 giugno 2012 la chiesa è stata gravemente danneggiata da una delle scosse di terremoto che hanno colpito il territorio dell'Emilia; la struttura era già stata segnata dal precedente 29 maggio. Al momento della scossa (9:03) la chiesa era occupata da una trentina di fedeli, che hanno poi assistito alla Messa delle ore 10:00. La chiesa poi è stata chiusa: la facciata è stata dichiarata ad alto rischio di crollo da parte di specialisti (ingegneri e architetti) mandati sul luogo per effettuare verifiche specifiche. Attualmente la chiesa è officiata e pienamente praticabile anche se per la facciata sono previsti importanti lavori di cerchiatura e di ripristino della resa statica.
L'imponente facciata, con monumentale frontone sostenuto da grandi semi colonne e paraste di ordine gigante sulla quale si apre il grande portale con timpano curvilineo, ingentilisce la severa struttura sulla quale sembra appoggiarsi, non rispettandone le maggiori dimensioni, alterandone quindi la percezione. Sulle edicole, statue settecentesche raffiguranti santi Pietro e Paolo. Sotto, due portali minori.
Sul lato destro, lungo la severa parete oltre al piccolo portale laterale, è posto l'epitaffio di Lombardo dalla Seta ora in avanzato stato di deperimento.
Il tozzo campanile si erge verso l'Hospitium Angeli.
L'aula rigorosa, illuminata da numerose finestre termali è pressoché rettangolare, anche se le angolature sono smussate per permettere il susseguirsi di semi colonne corinzie e di dodici nicchie che ospitano altrettante statue degli apostoli, opere di Giovanni ed Antonio Bonazza, Giacomo Contiero, Antonio da Verona e Giuseppe Casetti. Corrispondenti alle nicchie monocromi di Giacomo Ceruti “il pitocchetto” raffiguranti i quattro Evangelisti (San Luca è opera di Giovambattista Tiepolo), i quattro protettori di Padova e i quattro dottori della chiesa latina. Del Ceruti è anche la pala dell'altare maggiore, raffigurante la Vergine con San Rocco e Santa Lucia ora posta lungo la navata e sostituita con una moderna opera di Amleto Sartori (Chiesa orante e glorificazione dell'Eucarestia). Alle pareti dell'abside quadrangolare (coperto da cupola) altri due teleri con il Battesimo e La Resurrezione di Cristo, di mano ignota. Lungo la navata sono presenti pregevoli opere: la Presentazione al tempio di Domenico Campagnola, San Giuseppe e Santi di Antonio De Pieri “il Zoppo Vicentino” e L'Incredulità di San Tommaso di Alessandro Varotari. Sull'altare di destra è esposta una pregevole Madonna orante del Sassoferrato mentre su quello sinistro un crocifisso ligneo di Giovanni Bonazza.
Sei del posto? Cosa ne pensi di Chiesa di Santa Lucia?
Loggati per suggerirlo!