L’edificio rappresenta una delle migliori prove moderniste di Romeo Depaoli, che reinterpreta il nuovo stile in modo autonomo. Il palazzo, percepito come un’unità, è in realtà composto da tre edifici distinti.
La parte centrale è leggermente rientrante rispetto alle laterali. Il continuo alternarsi di corpi rientranti e sporgenti, colonnine e terrazzini, lesene e paraste crea un gioco di chiaroscuri che anima la facciata.
La sovrabbondante ricchezza plastica dei motivi ornamentali caratterizza un esempio di liberty mosso e vibrante.
Il pianoterra e il mezzanino, caratterizzati dal tema wagneriano del pieno sul vuoto, mettono in evidenza la chiara derivazione da Max Fabiani, nella sistemazione dei mezzanini aperti in grandi vetrate per l’esposizione delle merci dei negozi del pianoterra. Le finestre del primo e del secondo piano sono coronate da archetti ribassati. A livello del primo piano due balconate angolari movimentano ulteriormente le facciate. Le finestre del terzo piano, con arco a tutto sesto, sono completate da poggioli con ringhiera in ferro battuto a motivi floreali. L’edificio culmina con un loggiato pensile perimetrale e con un cornicione sporgente.
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