Piazza Carlo Emanuele II (nota ai torinesi come piazza Carlina) è una delle piazze principali del centro storico di Torino, sita nelle vicinanze di via Po. Essa ha forma quadrata di 120 metri per lato.
La maggior parte dei torinesi ignora il vero nome della piazza nota a tutti come piazza Carlina, nomignolo che il popolo affibbiò all’esponente di casa Savoia per i suoi modi effeminati.
Creata durante il secondo ampliamento della città, nel 1673, in direzione del Po, la piazza, pensata come principale spazio pubblico della città nuova e, in definitiva, di Torino, fu il punto dal quale si partì per costruire il nuovo quartiere e fu la sede della direzione dei lavori. La reggente Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, moglie di Carlo Emanuele II, chiamò Amedeo di Castellamonte per disegnare la pianta della piazza, che venne pensata di forma ottagonale. Il progetto venne modificato, riducendo le dimensioni della piazza e lasciandola nella caratteristica forma quadrata. Anche la posizione venne modificata: da confinante con Via Po, come nell'idea del duca, si spostò laddove ancora oggi è visibile.
Da principale teatro della vita del ducato (poi regno), come da volontà di Carlo Emanuele II, Piazza Carlina si trasformò in un semplice mercato del vino.
La piazza venne presto utilizzata come "mercato del vino", ma vi si vendevano anche altre merci quali fieno, legname e carbone. Durante l'occupazione francese (1798-1814), Piazza Carlina venne ribattezzata Place de la Liberté, divenendo il luogo delle esecuzioni capitali mediante ghigliottina. Sotto il periodo napoleonico (1800 - 1814) si ebbero 423 esecuzioni, di cui 11 nel solo 1803.
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