La chiesa di Sant'Ignazio di Loyola fu eretta su disegno del matematico gesuita Orazio Grassi, in base ai progetti di Carlo Maderno ed altri, ed a spese del cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di Gregorio XV. L'imponente facciata, che deriva da quella della chiesa del Gesù, è a due ordini di lesene e di colonne corinzie, con cornici, frontespizio e volute laterali a forte risalto.
È arricchita da finestrone, da nicchie a timpano e da cartelle, ed è generalmente ritenuta opera di Alessandro Algardi. L'interno, a croce latina, ha tre cappelle per lato intercomunicanti tra loro. La policromia dei marmi, gli stucchi, la decorazione pittorica e la ricchezza degli altari conferiscono all'insieme una fastosa sontuosità.
Le decorazioni del soffitto della grandiosa volta della navata sono di Andrea Pozzo, fratello dell'Ordine Gesuitico, e rappresentano l’ "Ingresso di Sant'Ignazio in Paradiso".
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