Le vicende della villa e dell'annesso parco sono inscindibilmente legate a quelle dell'omonima famiglia pistoiese che sempre vi ebbe dimora. Il complesso appartenne ai Puccini dalla fondazione sino alla metà del secolo scorso, quando fu destinato dall'ultimo erede della casata agli enti assistenziali da lui stesso istituiti.
La villa, detta familiarmente dai pistoiesi 'il villone', fu fatta costruire agli inizi del XVIII secolo dall'anatomista e medico Tommaso Puccini come dimora di campagna della famiglia, che abitualmente risiedeva nel palazzo cittadino di via del Canbianco. Ai primi del Settecento l'architetto Gatteschi, a quel tempo impegnato nella ristrutturazione di alcune chiese della città, ne fu il progettista. In quei medesimi cantieri cittadini lavorarono anche i pittori che adornarono le sale interne della villa; il salone nobile e le sale adiacenti videro infatti all'opera alcuni tra i migliori artisti fiorentini del momento tra i quali basti citare Gian Domenico Ferretti, la cui opera testimonia il passaggio dalla pittura tardo-barocca a quella rococò. L'intero ciclo di affreschi è composto da otto scene di soggetto mitologico la più grande delle quali, quella della volta del salone, rappresenta Ercole in Gloria ed è opera di Niccolò Nannetti. Quasi cento anni dopo per volontà dei fratelli Tommaso, Direttore delle Regie Gallerie fiorentine, e Giuseppe la villa acquistò quei caratteri neoclassici che tutt'oggi conserva. Su progetto di Cosimo Rossi Melocchi venne aggiunta la scala a doppia rampa e costruito il loggiato a sei colonne, vennero poi attuati molteplici interventi interni. La nuova impresa decorativa, di gusto decisamente neoclassico, fu affidata, per quanto riguarda i monocromi dell'atrio e del salone raffiguranti soggetti mitologici, al pittore pratese Luigi Catani.
Una volta terminata la ristrutturazione dell'edificio, che fin dal XVIII secolo si arricchiva di un giardino all'italiana di cui oggi è possibile vedere soltanto alcune tracce a ridosso di moderne costruzioni, cominciarono i lavori per il parco. A Niccolò Puccini si deve l'ultima impresa decorativa della villa: i locali del piano terreno un tempo destinati alle scuderie furono fatti affrescare con scene tratte dalla vita di artisti e di illustri rappresentanti del Rinascimento fiorentino. La vicenda repubblicana ed anti medicea vissuta dalla Firenze della piena Rinascenza doveva, secondo l'ideatore del singolare pantheon, stimolare quei letterati, quegli artisti e quei patrioti che si riunirono in queste stanze segnando profondamente con le loro idee la storia della Toscana ottocentesca.
Oggi il Villone, dopo alcuni passaggi di proprietà tra cui quello ai Vivarelli Colonna il cui stemma orna il cancello d'ingresso, ospita una residenza protetta per anziani. L'attuale destinazione ottempera così alla volontà di Niccolò di destinare a usi sociali le sue proprietà.
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