Il Convento del Tau, dedicato al culto per Sant'Antonio Abate, prende il nome dalla croce che i religiosi porta-vano cucita sulla veste, la cui forma a T ricorda la testa del bastone al quale, secondo l'iconografia più diffusa, il Santo soleva appoggiarsi.
Fondato alla metà del Trecento dal fiorentino Giovanni Guidotti, con l'annessa cappella di Sant'Antonio, il convento, un insieme architettonico di notevole significato il cui stile e i materiali impiegati riconducono direttamente alla cultura fiorentina del periodo, rivestì un ruolo di particolare rilievo nell'organizzazione religiosa della città.
Il complesso, i cui locali oggi ospitano il Centro di Documentazione Marino Marini, nonostante sia sorto tardi rispetto ad altre simili fondazioni, si inserì nel vivo del contesto urbano andando ad occupare lo spazio lasciato libero dalla demolizione della seconda cerchia muraria.
I confratelli, dediti alla diffusione del culto per il Santo Patrono e alla raccolta delle elemosine, benché non si siano mai occupati dell'assistenza agli infermi, compito questo primario per altre fondazioni antoniane, incisero comunque nel tessuto sociale cittadino per il particolare rapporto della loro istituzione con le popolazioni rurali che si rivolgevano a sant'Antonio per invocarne la protezione sugli animali domestici.
La casa di Pistoia, sin dalla fondazione destinata ad essere essenzialmente un luogo di culto, dopo un periodo di prosperità sotto il pontificato di Leone X, si avviò verso una progressiva ed inarrestabile decadenza culminata alla fine del Settecento con la soppressione dell'Ordine. Il convento e la chiesa vennero venduti a privati e destinati ad altri usi, che ne danneggiarono irrimediabilmente le strutture, tornate, seppure parzialmente, all'antico splendore a seguito di recenti ed accurati restauri.
Sei del posto? Cosa ne pensi di Ex Chiesa del Tau?
Loggati per suggerirlo!