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Iseo & Franciacorta
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Iseo & Franciacorta: cosa vedere

Franciacorta e Strada del Vino

A pochi km dalla pianura padana, al limitare sud del Lago d’Iseo si snoda una strada immersa nel verde con cantine e ville da favola, fra colline e agriturismi; il posto ideale per pittori, fotografi e amanti del turismo enogastronomico. È la strada del vino di Franciacorta che attraversa uno dei territori più interessanti e vocati alla viticoltura e che affascina per il susseguirsi di vigneti ordinati, con roseti all’inizio di ogni filare come nelle colline francesi o in quelle toscane. Visitare la Franciacorta significa entrare in contatto con gente che ha saputo puntare tutto sulla natura e sulla ricchezza che questo territorio ha da offrire, nel rispetto e nella valorizzazione dell’ambiente, in un sapiente amalgama di tradizione, sapori e profumi. È un mondo a parte che deve la sua fortuna a chi ha saputo coltivare e scegliere i vitigni migliori da far crescere, sin dai tempi degli antichi romani.

Questa piccola zona collinare, tra paesi e palazzi ricchi di storia, dove la pace e il silenzio rendono magica l’atmosfera, offre memorabili luoghi da visitare come la pieve di S. Andrea a Iseo, la chiesa di Rovato, la pieve di Erbusco, palazzo Torri e castello di Bornato. La Strada del Vino attraversa i luoghi più suggestivi della zona, ben lontana dalle strade più trafficate e segue le vie più antiche che collegano i centri abitati. Perfetta da percorrere in moto o in bicicletta, lungo la pista ciclabile Brescia-Paratico, attraversa i comuni del basso Sebino e della Franciacorta arrivando fino a Rovato.
 Costeggiando il fiume Oglio si giunge a Capriolo, un antico borgo medievale con agriturismi, cantine e un caratteristico museo agricolo. Nel comune di Adro, all’interno del Palazzo Bargani sono conservate alcune opere del famoso pittore Pitocchetto, mentre a Cortefranca, al centro della Franciacorta, sede di alcune delle più rinomate cantine, si trova il Museo Agricolo Barone Pizzini, dove sono conservati documenti sui metodi di coltivazione e di produzione del vino e gli strumenti utilizzati fin dalle origini per quest’attività. Poco distante ci si può immergere nella natura incontaminata di una delle oasi naturalistiche più preziose del nostro territorio, le Torbiere del Sebino, un delicato ecosistema in cui convivono vegetazione e fauna tipicamente palustre, visitabile grazie a stretti camminamenti di legno tra i canneti, che passano sopra a specchi d’acqua e ninfee.

Lungo la strada si incontra Erbusco, uno dei principali centri di produzione del Franciacorta DOCG e località ricca di cantine, agriturismi e aziende agricole, circondata da distese di vigneti, sul cui sfondo si stagliano le colline bresciane.

Il percorso è consigliato a partire dalla primavera sino al periodo della vendemmia che solitamente inizia presto, già verso il 15 agosto.

La Franciacorta è rinomata per la produzione di vini di grande qualità tra i quali ha un ruolo predominante il Franciacorta DOCG, il primo vino prodotto con il metodo classico attraverso la rifermentazione in bottiglia. Negli agriturismi, nelle cantine e nelle aziende agricole della zona, si possono assaporare questi vini pregiati, squisito accompagnamento ai prodotti tipici tradizionali. 

La Franciacorta richiama moltissimi turisti grazie anche all’apprezzata iniziativa delle Cantine aperte che permette di entrare nei templi dove viene prodotto l’ottimo vino della zona. La zona vendita e degustazioni è aperta senza prenotazioni in quasi tutte le cantine, mentre per chi desidera visitare le cantine, occorre telefonare al Consorzio e prenotare una visita guidata ad una delle 102 aziende vitivinicole che aderiscono al consorzio di tutela dei vini Franciacorta, oppure direttamente in azienda. Numerose sono le cantine che aderiscono, come Bellavista, Cà del Bosco, Barone Pizzini, Bersi Serlini, solo per citarne alcune, e la visita è un’esperienza unica per conoscere meglio, e da vicino, le fasi di lavorazione che porteranno al prodotto finito.
  • Note: Nella maggioranza delle cantine la visita guidata è a pagamento ed esclusivamente su prenotazione. I prezzi variano dai 6 ai 10 euro a testa e comprendono l'assaggio di vini locali.

Riserva delle Piramidi di Zone

Si tratta di piramidi di terra da vedere almeno una volta nella vita. Sono il risultato di un fenomeno geologico di erosione molto singolare, lo stesso che ha formato i famosi “camini delle fate” in Cappadocia, determinato dall’acqua piovana che erode il terreno morenico. Si tratta, infatti, di alti pinnacoli costituiti da una roccia molto friabile, alla cui sommità si appoggiano massi resistenti all’erosione e che alla fine funzionano da cappello protettivo per il terreno sottostante. Queste caratteristiche piramidi si trovano nel comune di Marone, dove fermarsi per ammirare la bellissima Parrocchiale con facciata in stile barocco. Seguendo la tortuosa, ma molto panoramica, strada in salita che porta in località Cisliano si arriva al parcheggio al centro del paese. Da lì, lasciata la macchina, inizia un sentiero leggermente impegnativo che dura circa un’ora e mezza e conduce alle piramidi.
Vicino alla riserva di Zone, merita una sosta la chiesetta di San Giorgio del XV sec. al cui interno sono conservati splendidi affreschi del 1400. Con una breve passeggiata a piedi o in auto, si può raggiungere il centro di Zone, un piccolo e silenzioso borgo di origini medioevali con strette vie in dolce pendenza e una bella chiesa Parrocchiale. A pochi passi vi sono le indicazioni per il magico il Bosco degli Gnomi. Dopo una passeggiata in salita, lungo un sentiero nel bosco, si incontrano personaggi fantastici intagliati in tronchi di legno. Le sculture, opera dell’artista locale Luigi Zatti, riproducono sagome di Gnomi, animali fantastici e persino Pinocchio. 

  • Indirizzo: Via Piramidi - Zone (BS)
  • Telefono: (+39) 030 9870913
  • Sito web: http://www.parks.it/riserva.piramidi....
  • Note: Percorso consigliato in estate e autunno in periodi non piovosi, sono necessarie calzature comode, meglio se da trekking.

Montisola

Montisola si raggiunge comodamente con il battello che in 20 minuti arriva a Peschiera Maraglio di Montisola. L’isola è il rifugio felice dei molti pescatori che la abitano seguendo abitudini e ritmi antichi. I borghi, gli stretti vicoli, le piccole imbarcazioni ormeggiate creano un’atmosfera surreale, come immobile nel tempo. Non vi sono, infatti, automobili e si può visitarla grazie alla bicicletta o agli autobus, oppure a piedi, approfittando del silenzio della natura e degli scorci panoramici, in particolare a Cure, a 600 metri di altezza, dove si trova anche il Santuario della Ceriola. Meritano una visita il Museo della Pesca, il retificio Archetti e il retificio Soardi, aziende specializzate nella produzione di reti da pesca ed altri tipi di reti. Nei negozi locali è possibile acquistare prodotti tipici come il salame di Montisola e le sardine di lago conservate nell’olio di oliva.
  • Indirizzo: Via Peschiera Maraglio - Monte Isola (BS)
  • Telefono: (+39) 030 9825226
  • Sito web: http://www.navigazionelagoiseo.it
  • Orari di apertura: MUSEO DELLA PESCA: tutti i giorni escluso il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00. Nei giorni festivi dalle 10.30 alle 17.30. Chiuso da novembre a fine marzo.