Il Regisole era una statua equestre bronzea tardoantica, già conservata a Pavia.
L'origine della statua non è chiara: se alcuni ipotizzano che si trattasse del monumento al re ostrogoto Teodorico il Grande, fuso all'inizio del VI secolo, secondo altre fonti portata ad Aquisgrana da Carlo Magno, altri credono che l'opera, documentata dall'XI secolo, fosse originariamente posta nel Palazzo Reale, e trasportata nella nuova sede in seguito a un'insurrezione popolare del 1024, quando l'edificio venne distrutto. Collocata davanti alla cattedrale, fu da allora uno dei simboli della città, raffigurato ad esempio sul sigillo d'argento del Comune.
Doveva trattarsi comunque di un'opera tardoantica o dell'unico esempio di bronzistica monumentale del medioevo italiano, fuso con la tecnica della cera persa prima che andasse obliata, almeno in Europa occidentale.
Il nome derivò forse da "Rege[m] Solis", poiché ricoperto anticamente di dorature che riflettevano i raggi solari, oppure dalla posizione del braccio alzato che sembrava "reggere" il sole, o ancora dalla parola "regisolio", cioè trono regale.
Molti ospiti illustri della corte dei Visconti ne rimasero colpiti: Francesco Petrarca ne parlò in una lettera al Boccaccio, e Leonardo da Vinci lo ammirò nel 1490, mentre visitava la città con Francesco di Giorgio Martini.
Fu uno dei modelli a cui attinsero gli scultori del Rinascimento per far rinascere l'arte del monumento equestre. La statua aveva una mano sollevata come il Marc'Aurelio e il cavallo teneva una zampa sollevata per evidenziare il dinamismo. Per ovviare però ai problemi statici, sotto lo zoccolo sollevato del cavallo un cagnolino in piedi sulle zampe posteriori faceva da decorazione e punto di scarico per il peso. Una soluzione analoga venne ripresa, nel 1446, da Donatello per il Monumento equestre al Gattamelata a Padova, prima statua equestre del Rinascimento.
La statua venne distrutta nel 1796 dai giacobini pavesi, poiché raffigurante un monarca.
Nel 1809 l'amministrazione della città vendette i pezzi superstiti dell'opera, fino ad allora conservati in un magazzino, per finanziare alcune opere pubbliche.
Verso la metà degli anni trenta si decise di affidare allo scultore Francesco Messina l'esecuzione di una copia del Regisole strettamente basata sulle riproduzioni antiche.
Il nuovo Regisole, una statua bronzea alta 6 metri posta su una base di travertino, fu così ricollocato davanti al Duomo e solennemente inaugurato l'8 dicembre 1937.
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