Il Museo della Tecnica Elettrica è stato istituito nel marzo 2000, quando un Accordo di Programma è stato sottoscritto tra Università di Pavia, Regione Lombardia, Comune di Pavia e Provincia di Pavia. Con tale iniziativa i quattro Enti hanno inteso rendere un omaggio permanente ad Alessandro Volta (1745-1827), inventore della pila elettrica.
Il Museo è annesso al Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Storia della Tecnica Elettrica operante presso l’Università di Pavia; esso è anche uno dei musei del Sistema museale di Ateneo, recentemente costituito.
Il Museo della Tecnica Elettrica, che descrive i vari percorsi delle applicazioni dell’elettricità fino ai nostri giorni, è ospitato in una nuova struttura localizzata nel campus universitario di Via Ferrata e occupa una superficie totale di circa 5.000 metri quadrati.
Attualmente il patrimonio del Museo consiste essenzialmente nella collezione universitaria, raccolta in oltre un decennio presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica, e in due grandi collezioni concesse in comodato: la collezione ENEL, già nel Museo ENEL dell’Energia Elettrica di Roma, composta da circa 400 reperti (tra cui macchine elettriche rotanti e turbine idrauliche, strumenti di misura e contatori, apparecchi di manovra), e la collezione SIRTI (Società Italiana Reti Telefoniche Interurbane), già nel Museo SIRTI delle Telecomunicazioni di Milano, consistente in circa 3.000 pezzi, in particolare del settore della telegrafia e della telefonia, come apparecchi telegrafici e telefonici, radiotelefoni, telescriventi.
Il patrimonio è in continua espansione per le donazioni e i prestiti che continuano a pervenire.
Al Museo è annessa la Biblioteca storica, costituita con il fondo ceduto nel 1988 dall’Associazione Elettrotecnica Italiana, sede di Milano.
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