Il terreno su cui nel 1372 Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco I da Carrara, diede avvio alla costruzione della chiesa di Santa Maria dei Servi, nell'attuale via Roma, era stato di proprietà di Nicolò da Carrara.
Una tradizione narra che Fina, donna molto pia, avrebbe scelto di costruire a proprie spese una chiesa nel luogo del palazzo di Nicolò; l'edificio era infatti stato distrutto quale atto di punizione per le colpe commesse dal suo ribelle proprietario, imparentato col marito di Fina. Valoroso combattente, nel 132O Nicolò aveva difeso la città da Cangrande, ma non aveva mai accettato ne la nomina di Jacopo I a Capitano del Popolo, né la successione di Marsilio I. Vedendo irrealizzabile il sogno di divenire signore della città, Nicolò aveva lasciato Padova e si era unito ad un gruppo di fuorusciti, condannandosi cosi ad un perpetuo esilio.
Nel 1378 Fina morì e lasciò alla sorella Anna -badessa del Convento di San Benedetto- il compito di portare a termine la costruzione della chiesa che, nel 1393, fu affidata da Francesco Novello -il figlio di Fina- all'Ordine dei Servi di Maria. Il tempio, che è impostato su una pianta a navata unica, include la torre campanaria nel corpo di fabbrica.
Al 1511 risale la costruzione del portico, messa a punto da Bartolomeo Campolongo con l'utilizzo di dieci colonne ottagonali di marmo rosso provenienti dalla demolizione della trecentesca Cappella dell'Arca, nella chiesa del Santo. La chiesa era inclusa in un complesso conventuale al quale appartenevano anche il convento dei Servi di Maria, l'Oratorio di San Omobono e quello della Fraglia di Santa Maria del Parto.
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