L'attuale chiesa, costruita nel 1650 su progetto di Cristoforo Malagola detto il Galaverna, è quanto resta del monastero medievale di Sant'Eufemia.
Soppressa nel 1798, fu di nuovo officiata nel 1832, ad opera della confraternita di San Pietro Martire che provvide ai necessari restauri.
A seguito dei provvedimenti napoleonici, il vastissimo edificio monastico divenne sede di vari istituti, come le carceri, il comando dei Carabinieri e l'Università.
La facciata è piuttosto semplice: due finestre, una quadrata ed una circolare sopra al portone di ingresso danno luce alla chiesa.
L'interno è a pianta ottagonale a lati diseguali. Il presbiterio situato di fronte all'entrata, ospita un quadro del '600 raffigurante la Pietà.
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