In origine era una zona di orti. Fra il Cinque e il Seicento la nobiltà la scelse per costruire i suoi palazzi, per poi abbandonarla e trasferirsi altrove. Da allora la via divenne dimora di contrabbandieri e prostitute, personaggi che ricorrono in alcune delle più celebri canzoni del cantautore e poeta genovese Fabrizio De André. Qui si viene soprattutto per visitare l’Emporio 29rosso, ricavato dal negozio di dischi di Gianni Tassio - grande amico di Fabrizio - che funge da “casa dei cantautori genovesi” e da laboratorio culturale per le iniziative creative collegate alla musica e alla poesia. Dal negozio-museo escono sulla via le note delle canzoni di Faber, così era chiamato De Andrè, e in vetrina sono esposte le copertine originali di tutti i suoi dischi. All'interno è esposta la sua chitarra Esteve che fu messa all'asta dalla famiglia a favore di Emergency e venne acquistata da Gianni Tassio coi contributi di tutti gli abitanti della via e di moltissimi altri genovesi.
Della storia più antica della via restano la duecentesca torre Piccamiglio e la piccola Piazza Vacchero con la Colonna Infame, eretta dopo la condanna a morte di Giulio Cesare Vacchero, che nel 1628 congiurò contro la Repubblica. Via del Campo termina con la porta dei Vacca, dal nome della famiglia nobile che la abitava, per anni il limite di Genova sul suo lato occidentale.
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