Tarquinia: cosa vedere

Necropoli di Monterozzi

Monterozzi è la necropoli più estesa tra quelle presenti nella zona di Tarquinia e si distribuisce sull’omonima collina. Le tombe censite nel corso di decenni di ricerche archeologiche sono oltre 6000, per lo più costituite da camere scavate nella roccia e sormontate da tumuli (calotte leggermente ribassate). Nei secoli, molte delle coperture sono andate distrutte a seguito di arature e lavori agricoli; oggi sono circa 200 le tombe meglio preservate e che conservano i più spettacolari cicli pittorici di età etrusca. Sono infatti proprio gli affreschi che decorano l’interno delle camere sepolcrali, realizzati tra il VII e il I secolo a.C., la caratteristica di questo sito, tra i più importanti del Mediterraneo e patrimonio dell’umanità UNESCO dal 2004. Le tombe ripropongono l’articolazione della casa etrusca; la maggior parte sono costituite da un’unica camera, dedicata quasi sempre ad una sola coppia di defunti, parzialmente sotterranea e alla quale si accede mediante scalini o corridoi inclinati. Si annovera, tra i sepolcri più famosi, la Tomba delle Leonesse.
  • Indirizzo: Strada Provinciale Monterozzi, Tarquinia (VT)
  • Sito web: http://www.necropoliditarquinia.it
  • Orari di apertura: Orario estivo: da martedì a domenica dalle 8.30 alle 17.00; la biglietteria chiude alle 16.30. Orario invernale: da martedì a domenica dalle 8.30 alle 14.00.
  • Prezzo: 6 euro. Ridotto: 3 €; gratuito fino a 18 anni, over 65 e scolaresche. Sono previste numerose agevolazioni per l’ingresso gratuito e ridotto: consultare la pagina web dedicata per verificare se si è possessori di uno dei requisiti. E’ possibile acquistare un biglietto cumulativo per la visita della necropoli e il Museo Nazionale Archeologico Tarquiniense: intero 8€, ridotto 4€.
  • Note: Per la visita è bene calcolare almeno un’ora e mezzo di tempo. Per chi volesse approfondire le proprie conoscenze archeologiche, il sito della necropoli è inserito all’interno del più ampio progetto europeo T.Arch.H.N.A. (Towards Archaeological Heritage New Accessibility), un portale che consente di effettuare una visita virtuale dell’intera area e delle singole tombe, connettendo direttamente i monumenti con i reperti archeologici conservati all’interno del Museo Nazionale Archeologico Tarquiniense.

Museo Archeologico Nazionale Tarquiniense

Il museo ha sede nel quattrocentesco palazzo Vitelleschi nel centro storico di Tarquinia. Disposti in ordine cronologico, nelle diverse sale allestite su due piani, si conservano i numerosi reperti provenienti dalla necropoli di Monterozzi e dai diversi siti del comprensorio tarquiniense. Al primo piano si possono ammirare i più antichi manufatti villanoviani (IX-VIII secolo a.C.), i vasi fenici e quelli provenienti dall’Egitto (fine VIII – VII secolo a.C.), quelli importati dalla Grecia tra la fine del VII e il VI secolo a.C. e quelli che gli etruschi produssero proprio ad imitazione delle ceramiche fatte a Corinto. Una sezione del museo è dedicata alle produzioni locali sia ceramiche che metalliche, dalle monete ai gioielli, dagli accessori legati all’abbigliamento ai diversi oggetti di uso quotidiano. Interessante la sala che ospita gli ex-voto rinvenuti nei pressi del tempio dell’Ara della Regina; le offerte votive per ottenere i favori delle divinità erano per lo più costituite da statuine in terracotta che riproducevano teste o parti del corpo umano miniaturizzate. Al secondo piano sono ricostruite quattro delle tombe della necropoli di Monterozzi: la Tomba delle Bighe, quella del Triclinio, la Tomba della Nava e quella delle Olimpiadi; nelle sale sono conservati gli affreschi originali che adornavano le pareti delle tombe, staccati dal sito originario per problemi di conservazione. Infine, nel Salone delle Armi, è presentato il famoso altorilievo in terracotta dei “Cavalli Alati”, la raffigurazione di due cavalli alati (che conserva ancora tracce della colorazione originale) che apparteneva all’apparato decorativo del tempio dell’ “Ara della Regina”.
  • Indirizzo: Piazza Cavour 1A, Tarquinia (VT)
  • Telefono: (+39) 0766 850080
  • Orari di apertura: Da martedì a domenica 8.30-19.30. La biglietteria chiude alle 18.30.
  • Prezzo: 6 euro. Ridotto: 3€. E’ possibile acquistare un biglietto cumulativo per la visita del museo e quella della Necropoli di Monterozzi: intero 8€, ridotto 4€.

Ara della Regina

I resti della più antica città etrusca si trovano alla sommità di Pian della Civita, una collina a circa 7 km dal centro di Tarquinia, lungo la strada che porta a Monte Romano. L’insediamento si estendeva per oltre 150 ettari, a poca distanza dall’importante porto di Gravisca e in posizione dominante rispetto alla vallata del fiume Marta. 
Dell’intero abitato sono attualmente riconoscibili sole le strutture riconducibili a un grande tempio che dominava l’altura, la cosiddetta “Ara della Regina”. Costruito nella prima metà del IV secolo a.C., dell’edificio rimane il vasto basamento quadrangolare rialzato (44 x 25 m), realizzato in blocchi di pietra, e parte di una scalinata monumentale che consentiva l’ingresso a un’unica cella (l’ambiente adibito al culto). Forse dedicato alla dea Diana, il tempio aveva sicuramente una ricca decorazione fatta di statue e bassorilievi in terracotta di cui rimangono solo i famosi “Cavalli alati”, un altorilievo in terracotta, oggi conservato presso il Museo Nazionale Archeologico Tarquiniense. 
Scendendo lungo la collina sono visibili, in modo sporadico, i resti di parte della cinta muraria, di una porta e di alcune delle abitazioni.
  • Indirizzo: Strada Poggio Gallinaro Impiccato, Tarquinia (VT)
  • Telefono: (+39) 0766 856308
  • Note: Le strutture sono recintate e visibili dall’esterno. Può essere richiesta una visita guidata presso il Museo Nazionale Archeologico Tarquiniense. Per chi volesse approfondire le proprie conoscenze, il sito fa parte del progetto europeo T.Arch.H.N.A. (Towards Archaeological Heritage New Accessibility) un portale che consente di effettuare una visita virtuale molto approfondita del monumento e lo collega direttamente ai reperti archeologici conservati all’interno del Museo Nazionale Archeologico Tarquiniense.