Salento Adriatico: cosa vedere

Castello Aragonese

Gli appassionati di letteratura inglese ricorderanno che il Castello di Otranto è stato il titolo del primo romanzo gotico inglese. Insieme alle mura il castello fungeva da struttura difensiva. Dopo essere stato distrutto nel XV secolo, è stato ricostruito per volere di Alfonso di Aragona. Ha una pianta pentagonale, con un fossato e quattro alte torri. Il grande portone d'ingresso è dominato dallo stemma di Carlo V. Oggi ospita mostre ed eventi culturali di grande rilievo.
  • Indirizzo: Piazza Castello, Otranto (LE)
  • Telefono: (+39) 0836 806101
  • Orari di apertura: Dal martedì alla domenica, orario invernale: 10–12:30, 15:30–19, orario estivo: 10–12, 16–24.
  • Prezzo: 2 euro. Ridotto per bambini dai 6 ai 14 anni, over 65 e gruppi: 1 €
  • Note: Le mostre e i convegni sono esclusi dal prezzo del ticket base d'ingresso.

Cattedrale di Santa Maria Annunziata

La Cattedrale è stata inaugurata nell' XI secolo, successivamente distrutta dai Turchi nel XV e ricostruita a partire dal secolo successivo. Lo stile non è unico, ma richiama caratteristiche dei vari dominatori che si sono avvicendati in quei territori. Si passa dal greco al bizantino al romanico-pugliese. All'interno troviamo la Cappella dei Martiri, dove sono conservati i resti dei caduti nella Battaglia d'Otranto contro i turchi e un monumentale mosaico, che occupa quasi tutto il pavimento dell'edificio. Realizzato da un monaco, Pantaleone, nel XII secolo, raffigura scene dell'Antico Testamento miste a leggende della cultura popolare e della storia (come Alessandro Magno e Re Artù). 
  • Indirizzo: Piazza Basilica 1, Otranto (LE)

Porto Badisco

Interpretazioni dell'Eneide di Virgilio affermano che proprio qui il mitologico Enea approdò in fuga da Troia. La località dista soli 8 chilometri sia da Otranto che da Santa Cesarea Terme. La costa è quella tipica del Salento Adriatico, cioè roccia mista a sabbia. É un'oasi naturale di rara bellezza. Suggestiva è la Grotta dei Cervi, lunga 3 chilometri e che prende il nome dai graffiti raffiguranti cacciatori di cervi. Altra grotta è la cosiddetta Grotta delle Striare, ossia, Grotta delle Streghe. 
  • Indirizzo: Porto Badisco, frazione di Otranto (LE)

San Foca

E' una località molto frequentata e dotata anche di un porto attivo. La torre difensiva omonima è oggi sede della Capitaneria di Porto. Le spiagge alternano roccia e sabbia. Molti sono gli scogli caratteristici, come lo Scoglio dell'Otto, la cui forma richiama proprio il numero. La principale attrazione è la cosiddetta Grotta degli Amanti. La leggenda narra che due giovani innamorati trovarono rifugio dal freddo in questa grotta, ma furono sorpresi dalla marea e sono morti abbracciati. Si dice che il vento conservi ancora i sospiri dei due amanti sfortunati.
  • Indirizzo: San Foca, frazione di Melendugno (LE)

Torre dell'Orso

E' conosciuta per la sua spiaggia, dalla sabbia talmente fine da sembrare una distesa argentata. L'argento è affiancato dall'azzurro cielo delle acque cristalline. Torre dell'Orso, Bandiera Blu da svariati anni, si presenta così. Anche questa località costiera prende il nome dalla torre che spicca nel panorama dell'ampia insenatura. É una vera meraviglia immersa nella natura, tra grotte e pinete. Spicca poi, guardando verso il mare, lo Scoglio delle due Sorelle. La leggenda parla di due sorelle che si tuffarono in mare per resistere al caldo, ma non riuscirono a tornare a riva. Gli dei, per pietà, le trasformarono in due faraglioni, vicini tra loro e quasi identici.
  • Indirizzo: Torre dell'Orso, frazione di Melendugno (LE)

Roca Vecchia

Località costiera situata tra San Foca e Torre dell'Orso, era anticamente una vera e propria città messapica e, prima di cadere in rovina, un borgo medievale. Oggi è invece una delle mete turistiche più frequentate del Salento Adriatico. Molti sono stati i ritrovamenti risalenti ad epoche passate. Anche Roca Vecchia era contraddistinta da una torre di avvistamento, purtroppo ormai, in pessimo stato di conservazione. Roca Vecchia, come tutte le altre località, è conosciuta per le sue grotte. La più famosa è in questo caso la Grotta della Poesia. Dai più questa grotta è definita come una piscina naturale, vista la posizione delle rocce che precedono l'ingresso. Il suo nome ha due origini: la prima è il termine “posia”, che significa “sorgente di acqua dolce”; il secondo è proprio “poesia”. Una leggenda narra che una principessa era solita tuffarsi e farsi il bagno proprio nelle acque della grotta. Molti resti messapici sono stati ritrovati al suo interno, poiché si pensava fosse stata utilizzata come santuario del dio Taodor, divinità della forza e della salute.
  • Indirizzo: Roca Vecchia, frazione di Melendugno (LE)

Santa Cesarea Terme

Piccola cittadina turistica nel leccese, è conosciuta soprattutto per le sue terme, che sfruttano acqua e fanghi del luogo, ricchissimi di proprietà naturali. Le Terme sono molto frequentate, non solo per le proprietà curative delle acque, ma anche per le offerte di relax, tra piscine e stabilimenti balneari. L'architettura degli edifici è di stile orientaleggiante. Le alte scogliere e il limpidissimo mare completano l'immagine di un luogo affascinante, dove rilassarsi e divertirsi. La località costiera di riferimento è Porto Miggiano, riconoscibile da piccolo porto e dalla consueta torre. Inoltre il territorio di Santa Cesarea Terme è sede di tre musei, il Museo del Mare, la Mostra permanente dei fossili e il Museo degli Orologi delle Torri Civiche. Il Museo degli Orologi delle Torri Civiche ha sede in un edificio di Vitigliano, una delle tre frazioni che costituisce il nucleo del comune di Santa Cesarea Terme. Oltre ad immagini e ricostruzioni delle torri di Santa Cesarea è possibile scoprire, tramite fotografie e video, la storia di questa cittadina nonché altre informazioni sulla storia del Salento Adriatico.
  • Indirizzo: Santa Cesarea Terme (LE)
  • Orari di apertura: Museo degli Orologi delle Torri Civiche: la domenica dalle ore 09 alle ore 12, il mercoledì dalle ore 17:30 alle ore 18:30 e il venerdì dalle ore 17:30 alle ore 18:30. 

Castro

É una piccolissima cittadina a sud di Santa Cesarea Terme. É qui che gli studiosi pongono il vero confine tra mare Adriatico e mar Ionio. Castro è un singolare borgo arroccato su un promontorio. La sua particolare posizione la rende molto favorevole dal punto di vista climatico, poiché è protetta dai forti venti di tramontana. Al livello del mare, in prossimità del porto, c'è la Marina di Castro. Sono 4 i chilometri di costa rocciosa, mentre le grotte più conosciute sono due. La prima è Grotta Zinzulusa. É una grotta abbastanza vasta, così chiamata dal termine dialettale “zinzuli”, cioè fronzoli, stracci. Questo perché i pescatori che la scoprirono furono confusi dalla forma delle stalattiti, paragonandole appunto a stracci. Sono infatti numerose le stalattiti che pendono dal soffitto della grotta. L'altra è Grotta Romanelli, dove sono stati rinvenuti molti resti preistorici, alcuni addirittura risalenti al Paleolitico. Castro è famosa anche per il suo mare limpido e pulito, per il Castello (anch'esso distrutto dai turchi e poi ricostruito) e per l'oasi naturale del Bosco dello Scarra.
  • Indirizzo: Castro (LE)

Marina di Andrano

Si tratta di circa 3 chilometri di costa rocciosa mista ad insenature sabbiose. I luoghi di balneazione maggiori sono due: la Botte e il Fiume. Singolare è la bellissima Grotta Verde. Viene così chiamata dal colore assunto dalle acque al suo interno, a causa del riflesso della luce solare sulle pareti. La Marina di Andriano non offre solo il mare, ma anche passeggiate, presso il Lungomare delle Agavi.
  • Indirizzo: Marina di Andrano, frazione di Andrano (LE)
  • Note: Il Lungomare delle Agavi è zona pedonale, piena di panchine, bar e negozietti.

Torre Sant'Andrea

E' sovrastata da una grande e fresca pineta che arriva fino ai Laghi Alimini. Approdo di pescatori situato sul Mare Adriatico, a 2 km dalla più nota località balneare di Torre dell'Orso, dista 15 km in direzione nord da Otranto e 20 km da Lecce. Molto noti sono i suoi faraglioni che attraggono grandi quantità di turisti e amanti dei paesaggi incontaminati. È stata premiata più volte con la Bandiera Blu d'Europa per la limpidezza delle acque. A Torre Sant'Andrea sorge il rudere della torre cinquecentesca omonima.
  • Indirizzo: Torre Sant'Andrea, frazione di Melendugno (LE)

Laghi Alimini

I due laghi sono collegati da un canale, denominato Lu Strittu. Alimini Grande è stato generato dalla continua erosione del mare, e si estende in lunghezza per circa 2,5 km ed ha una profondità di circa 4 metri.

Il bacino di Alimini Grande è circondato quasi completamente da una fascia rocciosa, riccamente ricoperta da folte pinete e macchia mediterranea. Il tratto settentrionale, chiamato Palude Traguano, è pressoché basso e sabbioso; qui sono presenti numerose sorgenti, fra cui la principale chiamata Zudrea che alimenta il lago insieme al mare. La percentuale di salinità del lago è quasi dello stesso valore di quella del mare, perché appunto, il mare confluisce in esso. I fondali del lago sono ricchi di molluschi e una gran parte del fondale è ricco di Ruppia maritima.

Alimini Piccolo è generato da numerose sorgenti di acqua dolce, ed è chiamato anche Fontanelle. Si estende in lunghezza per circa 2 km e la profondità non supera il metro e mezzo. Il lago, che ha sponde basse e pianeggianti, viene alimentato dalla falda freatica del canale Rio Grande che a sua volta è generato dalle numerose sorgenti presenti presso la vicina Serra di Montevergine. Le acque del lago sono quasi sempre dolci, ma durante la stagione estiva, con il fenomeno di evaporazione delle acque, il lago tende a diventare salino.

La vegetazione intorno ai due bacini d'acqua è ricchissima e si possono ammirare varie specie di piante fra cui la rarissima orchidea di palude (Anacamptis palustris), la castagna d’acqua (Trapa natans), una specie in via di estinzione in Italia, formata da grossi frutti della stessa sembianza della castagna, e l'erba vescica (Utricularia vulgaris), una pianta carnivora, dotata di minuscoli pettini che, appena sono toccati da insetti, aprono delle vesciche che aspirano al proprio interno le prede.

I laghi sono inoltre habitat importante per numerosi animali fra i quali folaghe e moriglioni.

Molto ricca l'avifauna della riserva costituita da specie migratorie come la cicogna bianca, il fenicottero, dalle gru e dalle oche selvatiche e da alcuni gruppi di cigni. Altri uccelli acquatici sono il germano reale, lo svasso, la marzaiola, la folaga, la spatola, la gallinella d'acqua e il cavaliere d'Italia. Presenti anche specie di rapaci quali le albanelle ed i falchi di palude, i gheppi, i nibbi, i falconi pellegrini, le poiane e le aquile imperiali e le aquile del Bonelli. Presenti anche rapaci notturni quali il gufo reale, il gufo comune, l'allocco, la civetta e il barbagianniNei boschi che circondano i laghi è possibile trovare un'avifauna altrettanto ricca costituita da fringuelli, tordi, storni, merli, scriccioli, usignoli e picchi. Comuni anche il fagiano e la quaglia. I laghi permettono la vita anche di numerosi rettili quale la testuggine d'acqua e di terra, bisce d'acqua, del cervone, della vipera comune e del colubro leopardino. Molto comuni sono i rospi, che spesso raggiungono notevoli dimensioni grazie alla generosa quantità di cibo, le rane, le salamandre e il tritone italico.

I mammiferi più comuni sono quelli più tipici del bioma mediterraneo quali i roditori come gli scoiattoli, i topi campestri, i ghiri, i moscardini, i conigli selvatici ed il topo quercino. Altro roditore abbastanza comune è la grossa istrice.

Molto comuni sono anche i tassi, le donnole, le faine, le puzzole, i ricci, i furetti e i grossi cinghiali. Più difficili da vedere sono i furtivi e aggressivi gatti selvatici e i timorosi gruppi di daini. Costituiscono uno dei luoghi naturali più pregiati del Salento, con un ecosistema che ospita varie specie animali e vegetali e costituiscono una "Zona di Protezione Speciale" (ZPS), proposta come Sito di Importanza Comunitaria europeo (pSIC).

Tra i maggiori luoghi di pregio dell'oasi dei laghi Alimini, è da segnalare sulla costa la baia dei Turchi. Selvaggia ed incontaminata, e raggiungibile solo a piedi, è il luogo dove, secondo la leggenda, sarebbero sbarcati i guerrieri turchi nell'ambito della battaglia di Otranto del XV secolo.