Cave di Carrara: cosa vedere

Fantiscritti & Cava Museo

Fantiscritti è uno dei principali bacini marmiferi di Carrara; qui si estrae il marmo statuario bianco di Bettoglio, il marmo bianco chiaro del Battaglino e del Canal Grande e il bianco ordinario di Fantiscritti. Il nome rimanda direttamente alla millenaria attività della cava: un bassorilievo di epoca romana scolpito nel marmo e raffigurante tre figure maschili “i fanti”(da alcuni identificati con Giove, Ercole e Bacco) e l’incisione latina “scritti” (oggi l’originale è conservato nel museo dell’Accademia di Belle Arti di Carrara). E’ consigliabile visitare la cava usufruendo di uno dei tour guidati, soprattutto se si sceglie di farlo in un giorno feriale quando le cave sono in piena attività e non sempre è possibile entrare autonomamente. Le visite partono in autobus da Carrara (uno dei punti di partenza è il casello autostradale) e salendo verso le Alpi Apuane consentono di ammirare le 30 cave attive in questo bacino, che hanno modificato i versanti apuani sagomandoli con tagliate e ripide strade e rendendoli completamente biancastri. Giunti alla cava potrete assistere alle diverse fasi di lavoro del marmo, dal taglio, al carico, al trasporto. Il racconto dettagliato delle attività e della faticosa vita dei cavatori è descritto all’interno del museo creato da Walter Danesi, dove è ricostruita la tipica casa del cavatore, i suoi attrezzi, l’abbigliamento e dove sono spiegate le tecniche che nel corso dei secoli hanno caratterizzato l’estrazione. Dall’impiego in epoca romana e per tutto il medioevo del mazzuolo e dello scalpello che, creando una frattura all’interno delle venature naturali della roccia, permettevano l’inserimento di zeppe poi bagnate fino al distacco del blocco; all’impiego della polvere nera a partire dal XVIII secolo, fino all’uso del filo elicoidale e diamantato che permette il taglio di grossi blocchi regolari eliminando il materiale di scarto che si creava con l’esplosivo. Non meno interessante è la storia del trasporto a valle dei blocchi. La tecnica più antica è quella della lizzatura, che si trova ampiamente descritta nel museo e che costò la vita di molti cavatori lungo i pendii di lizza ancora visibili. Sono inoltre da ammirare i Ponti di Vara, le grandi arcate sospese della ferrovia privata che venne costruita tra il 1876 e il 1890 per il trasporto su rotaia e comprendeva 11 stazioni collegando i principali centri estrattivi fino a Carrara. Dismessa nel 1964, la ferrovia era già nei primi del Novecento un’attrazione turistica; su richiesta di aristocratici visitatori, ai carri merci poteva essere attaccato un vagone passeggeri da 25 posti per effettuare il tour delle cave. Oggi il trasporto avviene esclusivamente su gomma e non si può non notare il continuo andirivieni di camion che dalle cime giungono fino agli attracchi del porto di Carrara.Il magnifico scenario di Fantiscritti è periodicamente utilizzato come quinta scenica per spettacoli teatrali, concerti e altri eventi estremamente suggestivi.
  • Indirizzo: Via Fantiscritti
  • Telefono: (+39) 0585 70981
  • Sito web: http://www.cavamuseo.com/
  • Note: Per chi è interessato all’acquisto del marmo, nella Cava Museo è allestita un’area show room di oggettistica, complementi di arredo e pietre da arredamento in genere.Sono diverse le società di servizi che offrono tour guidati per i bacini marmiferi; per chi è amante dell’avventura è possibile scegliere di salire fino ai 1200m di altitudine in fuoristrada, calcolando di impegnare circa tre ore e mezzo tra viaggio e visita, o addirittura, in elicottero! I costi delle escursioni variano a seconda delle stagioni e del numero di partecipanti; consultare direttamente il sito dedicato (http://www.iltau.it/itinerari/cave-di-marmo-di-carrara-visite-guidate/)

Cava in galleria di Ravaccione

Un’esperienza veramente straordinaria è quella di entrare nella più grande cava in galleria del mondo. La cava di Ravaccione, tuttora attiva, è un’immensa voragine scavata direttamente nel cuore della montagna soprannominata la “Cattedrale di marmo” per lo spettacolo veramente unico offerto dalle altissime pareti bianche. Alla cava si accede dal piazzale di Fantiscritti con un primo tratto lungo circa 600m da percorrere con una navetta. All’interno si viene dotati di caschetti di sicurezza ed è necessario seguire diligentemente le indicazioni delle guide (già per la sola preparazione vale la pena portare i bambini che ne rimarranno entusiasti!). Il percorso di visita permette di scoprire le diverse fasi dell’estrazione del marmo, ammirando da vicino tutti i macchinari impiegati. La cava ospita occasionalmente mostre di scultori contemporanei.
  • Indirizzo: Piazzale Fantiscritti 84, Miseglia, Carrara (MS)
  • Sito web: http://www.marmotour.com
  • Orari di apertura: Dal 28 marzo al 30 aprile: 11:00 -15:30.
  • Prezzo: 9 euro. Biglietto intero: 9€; ridotto per scuole primarie e medie: 6€, scuole superiori: 8€

Colonnata e il sito archeologico di Fossacava

Il borgo di Colonnata è l’insediamento più strettamente legato alla lavorazione del marmo. A 6km da Carrara, il paese è al centro dell’omonimo bacino marmifero e fu fondato in epoca romana (40 a.C.) proprio per alloggiare gli schiavi adibiti all’attività estrattiva. Quello che colpisce arrivando in questo piccolo paese addossato alle rocce è l’impiego intensivo del marmo, utilizzato come qualunque altro materiale da costruzione, facilmente reperibile e a basso costo. Non c’è da meravigliarsi nel trovare il marmo nelle pareti, nelle porte, nelle finestre e negli stipiti delle case, inserito nei selciati delle strade o a lastricare un’intera aia sulla punta meridionale del borgo. Sempre il marmo è ciò che conferisce il gusto così particolare al lardo IGP famoso in tutto il mondo. Ottenuto lasciando insaporire per oltre 6 mesi il lardo di maiale entro vasche marmoree (dette “conche”) rivestite di aglio, rosmarino e sale, abbinato ad un tozzo di pane e a un fiasco di vino, il lardo di Colonnata, che oggi è diventato un prodotto ricercatissimo, era l’alimento principale della dieta dei cavatori. Sono diverse in paese le botteghe dove gustare e acquistare questa prelibatezza. Tra le numerose cave del comprensorio di Colonnata, di cui alcune ancora coltivate, la più famosa è quella di “Gioia Calagio”, conosciuta soprattutto per la particolare lavorazione a gradini e per il marmo venato, bardiglio e arabescato. La più antica e monumentale è invece quella di Fossacava, a circa 1km a valle dal paese; il sito è vincolato come bene archeologico per il ritrovamento di numerosi reperti (tra cui attrezzi, oggetti votivi e di uso quotidiano) e per le tracce di lavorazione che hanno permesso agli archeologi di ricostruire le tecniche estrattive di età romana.

Museo Civico del Marmo

Raccolti in un unico percorso museale sono tutti gli elementi che concorrono alla scoperta della cultura del marmo e del suo territorio. Nel museo si può trovare la storia dei bacini marmiferi delle Alpi Apuane, dai reperti di età romana a quelli di archeologia industriale; si può scoprire le tecniche di estrazione e quelle di lavorazione, così come l’impiego del marmo nell’architettura medievale della città fino alle creazioni artigianali e di arte contemporanea. Nelle sale interne e nel giardino il museo ospita una nutrita sezione dedicata alla scultura moderna sia in marmo che in bronzo, stagno e gesso. Periodicamente sono allestite esposizioni tematiche di carattere temporale; per informazioni consultare direttamente il sito dedicato.
  • Indirizzo: Viale XX Settembre, Carrara (MS)
  • Telefono: (+39) 0585 845746
  • Sito web: http://urano.isti.cnr.it:8880/museo/home.php
  • Orari di apertura: Da Maggio a Settembre: 9:30-13 / 15:30-18.Da Ottobre ad Aprile: 9-12:30 / 14:30-17.
  • Prezzo: 5 euro. Biglietto intero 5€; ridotto over 65 anni e gruppi di minimo 10 persone 3€; gratuito per bambini sotto i 6 anni, membri ICOM UNESCO, insegnanti con Edumusei card.

Carrara

Carrara si sviluppa lungo il torrente Carrione, a valle dell’anfiteatro naturale delle Alpi Apuane. La cittadina, istituita come comune alla metà del Duecento, passò nel corso dei secoli sotto la dominazione di Pisa, Genova e Milano, trovando la sua massima fioritura sotto i Malaspina e i Principi Cybo tra il XV e XVI secolo. Dominio estense nel XVIII secolo, a partire dalla fine dell’Ottocento divenne culla degli anarchici che molto contribuirono alla resistenza antifascista durante la seconda guerra mondiale (Carrara fu centro strategico sulla Linea Gotica), da cui il nome di “città anarchica”. Merita una visita il Castello Malaspina - Palazzo Alberico Cybo che conserva gran parte dell’impianto originale con torrioni in pietra, camminamenti di guarda e loggiati. Oggi sede della prestigiosa Accademia di Belle Arti, famosa nel mondo per aver formato alcuni dei più noti scultori moderni e contemporanei, il castello accoglie anche una sezione museale di reperti archeologici (tra cui il bassorilievo di Fantiscritti) e di opere marmoree di epoca medievale e moderna. In occasione della Biennale di scultura, la città si trasforma in un grande museo all’aperto che oltre a strade, piazze, sedi istituzionali, riesce a far rivivere anche i resti di archeologia industriale quali alcune delle storiche segherie e dei laboratori artistici del marmo ormai in disuso. La manifestazione è inoltre il motore propulsivo per eventi di vario tipo, da performance scultoree a spettacoli teatrali, mostre temporanee e workshop. Passeggiando per il centro storico, merita una tappa la splendida piazza Alberica, perimetrata da palazzi colorati e pavimentata parzialmente in marmo. Da visitare il duomo di Sant’Andrea realizzato interamente in marmo bianco e grigio tra XI e XIV secolo, con il magnifico rosone in stile gotico che ne adorna la facciata. Numerosi in città sono i circoli e i piccoli locali frequentati dagli anarchici e dagli artisti dove è ancora possibile assaporare lo spirito verace di queste terre e sorseggiare un buon bicchiere di Candia, il vino di produzione locale.
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