L’Oratorio costruito nel 1591, per dare riparo alla Madonna dell’Orazione di Lippo di Dalmasio, si trova in Via Parigi, a pochi passi da San Pietro, il duomo della città. La costruzione, è annessa alla serie di edifici religiosi, aggregatisi uno intorno all’altro nel corso dei secoli, il cui nucleo più antico è formato dalla Chiesa di San Colombano, fondata nel 610 da Pietro I, vescovo di Bologna e discepolo del monaco Colombano. Nell’ampia aula congregazionale dell’Oratorio, prende vita quella che il Malvasia, nella sua famosa Felsina Pittrice, definisce una gloriosa gara: qui, gli artisti guidati da Ludovico Carracci, tra i quali Francesco Albani, Domenichino, Balanino, Barbieri, Massari, Brizio e Guido Reni, si sono cimentati in quello che si è ben presto trasformato in un confronto artistico di estrema levatura. Il ciclo di affreschi, ispirato alle Storie della Passione e al Trionfo di Cristo, si estende in una successione di finte aperture, architravate da un lato e centinate dall’altro, che si sostituiscono illusionisticamente alla parete muraria. Il complesso, dal 2005 proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, è stato interamente oggetto di un superbo intervento di restauro, i cui lavori hanno portato alla luce un affresco duecentesco, raffigurante Cristo in croce con Santa Maria e San Giovanni, e una Cripta Medioevale. San Colombano è oggi destinato ad ospitare: la collezione di strumenti musicali antichi donata dal Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini alla Fondazione; la biblioteca musicale donata dagli eredi del Maestro Oscar Mischiati. Gli strumenti sottoposti a delicati, prudenti ma efficaci restauri. per la maggior parte effettuati a Bologna ad opera dei Mastri del legno Arnaldo Boldrini e Renato Carnevali, costituiscono un assieme armonioso di monumenti sonori viventi.
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