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La città bianca

Chiamata anche “Città Bianca”, “la Terra”, “Città Presepe”, “Regina degli Ulivi” Ostuni è una città di 32.000 abitanti in provincia di Brindisi, che sorge su 3 colli, punto d'incontro tra l'altopiano delle Murge e il Mar Adriatico. E’ stata fondata dai Messapi nel I secolo a.C.

Facile è capire il motivo di tutte queste definizioni di cui gode la città. I primi tre soprannomi sono legati alla caratteristica più significativa di questa pittoresca città: il colore bianco latte delle sue costruzioni. Naturalmente la caratteristica appartiene alla parte più vecchia della città, ossia al centro storico. La Città Vecchia nel suo splendore è visibile anche da lontano, poiché si trova sul colle più alto e ha una particolare forma a cono, incastonato di costruzioni candide. Non a caso, il carattere quasi fiabesco della sua posizione le ha garantito con il tempo l'appellativo di “Città Presepe”. L'unica via che permette di raggiungere il culmine del colle è Via Cattedrale, che prende il nome da ciò che troviamo alla sua fine, la Cattedrale, ora ufficialmente Basilica Concattedrale (Ostuni condivide la Diocesi con Brindisi. La fiaba continua in un labirinto di vicoli e vicoletti, tra salite, negozietti di souvenir, abitazioni, storia e luoghi di ristoro. 

Ma da dove ha origine tutto questo “bianco”? La storia risale al XVII secolo, quando Filippo IV d'Asburgo vende Ostuni e i territori circostanti ad una tirannica famiglia spagnola, gli Zavellos. Purtroppo in quel periodo si diffonde la peste. Ostuni e i suoi cittadini si salvano, e la loro arma è l'uso del latte di calce per imbiancare le costruzioni. Con il suo naturale effetto disinfettante, la calce permette di evitare la diffusione del contagio. Il merito del salvataggio è anche, secondo la leggenda, di Sant'Oronzo, che insieme a San Biagio, è il santo patrono della città. A maggior ragione, le manifestazioni più rinomate e importanti della città pugliese sono legate proprio ai due santi patroni. San Biagio è celebrato il 3 febbraio. Famosa è soprattutto la processione verso il santuario a lui dedicato (a 4 km dal centro abitato). Tradizione vuole che il sacerdote bagni con l'acqua benedetta la gola della statua del santo, per poi toccare la gola dei fedeli lì presenti. San Biagio è infatti il protettore del mal di gola. 

Dal 24 al 27 agosto si festeggia Sant'Oronzo: da non perdere, la cavalcata del 26 agosto, amata da grandi e piccini, con cavalli e cavalieri in abiti d'epoca. Tra fiere, musica e spettacoli pirotecnici è un evento molto sentito e molto curato.

Inoltre, Ostuni è sia tradizione che molto altro. La breve distanza che la separa dal mare la rende anche città marittima, con i suoi 17 km di coste sabbiose e di mare limpido e pulito. Rigorosamente Bandiera Blu, queste coste rendono Ostuni una delle località di maggiore attrazione turistica balneare d'Italia. 

Tra mare e terre affascinanti, la campagna ostunese ospita ampie coltivazioni di ulivi (non a caso Ostuni è anche definita come la “Regina degli Ulivi”), da cui si ricava l’olio extravergine d'oliva DOP, punto di forza della gastronomia ostunese. Nelle numerosissime “masserie”, che proliferano nel territorio extraurbano, si ha la possibilità di assaggiare la cucina pugliese d'eccellenza, famosa in tutto il mondo, tra “orecchiette” (qui la forma tipica è quella delle “stacchiodde”, a cupola), formaggi come il cacioricotta e la ricotta forte, frutti di mare e pesce azzurro (di cui il Mar Adriatico è ricchissimo) e i vari dolci tipici preparati con frutta secca (come i “fichi maritati”).

Se volete vivere una giornata da “fiaba”, Ostuni è la città che fa decisamente al caso vostro!