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Entroterra Brindisino
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Arte e storia tra Adriatico e Ionio

La Puglia non è famosa solo per le sue spiagge, per il suo mare limpido e per il sole che splende sulle sue città. L'entroterra che precede le sue coste è altrettanto ricco di bellezze. Sono la storia e l'archeologia a fare da padrone, alla scoperta di castelli e tanti altri ricordi di un glorioso passato. Tra barocco e normanno, ci si muove all'insegna di un itinerario storico unico nel suo genere. 

Le città che costituiscono il cosiddetto “entroterra brindisino” fanno capo al capoluogo Brindisi, città altrettanto suggestiva e piena di opportunità turistiche. Le principali città dell'entroterra sono Francavilla Fontana, Oria, Mesagne e Latiano. Da citare sono anche Carovigno, San Vito dei Normanni e le località costiere di Torre Santa Sabina e San Pietro Vernotico. Tutte queste cittadine si riconoscono non solo per i castelli e i palazzi appartenenti ad epoche ormai passate, ma anche e soprattutto per la gastronomia e per i dialetti. L'accento brindisino-leccese è infatti inconfondibile, un ulteriore segno del forte attaccamento alle tradizioni.

Procedendo da nord verso sud, le prime città che incontriamo sono Francavilla Fontana, San Vito dei Normanni e Carovigno. Francavilla Fontana è stata definita come la Città degli Imperiali, poiché Imperiali erano i principi che hanno governato la città per più di due secoli. Sorta in epoca messapica, inizia a svilupparsi a partire dal XIV secolo grazie al contributo della famiglia degli Angioini. Vi sono numerose chiese e palazzi, ma l'elemento caratterizzante è il Castello, dedicato proprio alla famiglia degli Imperiali.

Si prosegue poi per San Vito dei Normanni. San Vito dista soli 9 km dalla costa adriatica, ed è quindi vicino a località costiere come Lido Specchiolla ma soprattutto la rinomata Riserva Naturale (sia terrestre che marina) di Torre Guaceto. Il nome della città sarebbe un ringraziamento a San Vito Martire, il santo (di origine slava) che secondo la leggenda avrebbe protetto i fondatori del centro abitato, gli Slavoni (sempre slavi) dai Saraceni. Tra chiese e l'immancabile Castello, anche qui la storia non manca.

Infine, Carovigno, famosa soprattutto per la produzione di olio d'oliva DOP e per le sue frazioni, ambite località costiere. Tra queste spicca Torre Santa Sabina, meta ambita dai giovani per le discoteche e dalle famiglie per le sue spiagge sabbiose. 

Il percorso prosegue verso sud e qui si incontrano Mesagne, Latiano e Oria. Tutte e tre sono situate sull'antica Via Appia, che collegava Roma a Brindisi. Mesagne è l'ennesima città di origini messapiche, ricca però anche di influenze rinascimentali e barocche. Il centro storico ha una singolare forma a cuore, che lo rende unico nel suo genere. Il suo Castello è uno dei più grandi dell'entroterra brindisino e risale all'XI secolo. Molti sono gli eventi e molti i film qui girati come “La Terra” (2006) e “L'uomo nero” (2009), entrambi di Sergio Rubini.

Anche Latiano, come Francavilla Fontana, si è sviluppata come città sotto l'egida della famiglia degli Imperiali. Gli abitanti di Latiano erano in passato chiamati “Capuvierdi”. L'origine dell'appellativo dialettale rimanda ai germani reali, uccelli che abitavano la palude su cui sorse proprio Latiano. Sono ben tre i musei presenti, Museo del Sottosuolo, Museo delle Arti e Tradizioni di Puglia e un Museo dedicato alle famiglie Petrosillo e Ribezzo. 

Oria, infine, è la cittadina più ricca di storia e di caratteristiche. Si tratta di un antichissimo borgo, risalente addirittura al X secolo a. C. e che ha conosciuto la fama a partire dal Medioevo. Ancora oggi ha le sembianze di un feudo medievale. Importante era in passato soprattutto il quartiere ebraico, in cui si sviluppò una fiorente comunità tra VII e X secolo d. C.. Purtroppo a causa della Seconda Guerra Mondiale, la  presenza della comunità è ormai rammentata solo dalle palazzine del Rione Giudea e dalla Porta degli Ebrei, l'ingresso al quartiere. Il Rione Giudea è uno dei quattro rioni in cui è divisa Oria, insieme a San Basilio, Castello e Lama. Una leggenda narra che Oria sia spesso avvolta dalla nebbia, a seguito del sacrificio di una fanciulla fatto per evitare il crollo delle mura durante la costruzione del feudo. 

Il viaggio nell'entroterra brindisino si conclude con una visita a cittadine come San Pancrazio Salentino e Cellino San Marco, conosciuta soprattutto per essere la città di nascita del cantante Albano Carrisi. 

Il grande valore storico e architettonico dell'entroterra brindisino si affianca ad altrettanto valore gastronomico. Le produzioni di oli e vini sono infatti numerose. Non è un caso che gli antichi Greci chiamassero queste terre con l'appellativo di Enotria, ossia terra del vino. I Fondi Europei hanno contribuito alla creazione delle cosiddette “Strade del vino e dell'olio”. Ricordiamo a proposito “L'Appia dei Vini DOC” da Brindisi ad Ostuni (www.appiadeivini.it) , e “La Strada dell'Olio Extravergine di Oliva DOP Collina di Brindisi” (www.stradadellolio.org). Altre bontà tipicamente pugliesi sono i dolci con le mandorle, da cui si ricava anche il latte; le classiche “orecchiette” e i taralli.

Non mancano poi le sagre e le feste popolari, che ci trasportano in piena atmosfera del Sud. Oltre alle varie feste popolari, ci sono anche altre manifestazioni, come il Torneo dei Rioni e il Corteo dedicato a Federico II nella città di Oria. Nel primo caso si tratta di un palio in cui gareggiano concorrenti dei 4 rioni di Oria. I concorrenti si sfidano in giochi tradizionali. La manifestazione è arricchita da un Corteo Storico e lo spettacolo degli sbandieratori.  Nel secondo caso, invece, si tratta di un corteo che rievoca le celebrazioni che si svolsero in occasione del matrimonio del Re Federico II di Svevia).