Il teatro Carignano è uno dei più importanti teatri di Torino. Di proprietà della città, è il teatro in cui il re andava a vedere la commedia (a differenza del teatro Regio, che era il teatro dell'opera).
Fu costruito dai principi di Carignano alla fine del XVII secolo in legno per ospitare piccoli spettacoli soprattutto ad uso della nobile famiglia. Nel 1752, ormai fatiscente, fu ricostruito in muratura su progetto di Benedetto Alfieri che qualche anno prima aveva progettato il teatro Regio ed il sipario disegnato da Bernardino Galliari. Nel 1786 fu distrutto da un incendio e ricostruito in pochi mesi .
Nel 1935 il teatro fu parzialmente rifatto, a seguito dei lavori della nuova via Roma.
È gestito dalla fondazione del Teatro Stabile di Torino dal 1977.
È strutturato in due parti: la platea ed i palchi. Il palco centrale era quello regio.
Il teatro si trova in piazza Carignano, di fronte all'omonimo palazzo.
Nella primavera del 2007 sono iniziati i lavori di ristrutturazione, completati nel 2009 con i quali sono stati ripristinati gli originari ingressi del teatro ed il ripescaggio della antica birreria sotterranea che diventa il foyer della struttura e la risistemazione generale degli arredi e degli impianti di sala e di palco. Lo spettacolo scelto per la riapertura al pubblico è stato Zio Vanja di Anton Čechov, per la regia di Gabriele Vacis.
Il teatro Carignano di Torino è stato usato per ben due volte da Dario Argento come set di una scena di un suo film: la prima volta nel 1975 per Profondo rosso (scena del congresso di parapsicologia) e la seconda volta nel 2001 per Non ho sonno (scena dell'omicidio della ballerina).
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