Il monumento fu commissionato nel 1889, dalla "Società Garibaldi Reduci Patrie Battaglie" che annoverava numerosi piacentini che seguirono “l’Eroe dei due mondi” nelle sue invitte battaglie, ad Enrico Astorri (1859-1921), artista piacentino che si formò all’Istituto Gazzola e che successivamente operò in diverse città d’Italia, in Russia, Argentina e Uruguay, seguace dello stile verista e di genere.
Giuseppe Garibaldi è raffigurato, come un generale vittorioso, con l’espressione corrucciata e pensosa, riferita forse alla sua nota delusione e insoddisfazione per le vicende unitarie, per cui si ritirò nell’isola di Caprera. Alla base del monumento un altro garibaldino è ritratto nell’atto di incitare i compagni.
Scultore molto abile nella lavorazione del marmo, realizzò per Piacenza il busto di Mazzini, già nei Giardini Margherita, la cappella Ceresa e per il comune di Bettola la statua di Cristoforo Colombo. Il bozzetto un terracotta del monumento a Garibaldi e il busto del Mazzini si trovano attualmente presso il Museo del Risorgimento di Piacenza in Palazzo Farnese.
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