Il primitivo nucleo dell'edificio risale a prima del Mille, ma solo dopo il 1100, per volontà del Vescovo Aldo, il tempio trovò la sua definitiva sistemazione con la attuale struttura della chiesa e l’annesso monastero. Come molti altri edifici sacri di Piacenza anche la chiesa di Sant’Eufemia mostra la coesistenza in un unico edificio di strutture sovrapposte dovute a diversi periodi.
Dopo il 1100 fu aggiunto il portico poggiante su pilastri ornati da preziosi capitelli romanici; nel XII secolo fu innalzato a livello dell’intera facciata. I principali interventi di modifica dell’assetto originario risalgono al secolo XVIII: fu introdotta la cancellata sulla facciata che fu adattata allo stile barocco, nei muri perimetrali trovarono posto varie cappelle e il campanile fu abbattuto, per motivi di statica, e ricostruito solo nell’‘800.
L'interno è a tre navate, con absidi terminali separate da pilastri, il cotto predomina. Secondo la tradizione in questa chiesa volle essere sepolto il vescovo Aldo, ma i suoi resti non vennero mai ritrovati, mentre invece riemersero quelli di Santa Eufemia. La chiesa conserva, inoltre, un mosaico del XII secolo raffigurante San Giorgio.
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