La chiesa di Sant’Anna - iniziata, secondo il cronista medievale Pietro da Ripalta, nel 1334 - come la chiesa del Carmine ha probabilmente avuto le stesse maestranze sia nella concezione stilistica sia nella prassi esecutiva delle altre chiese coeve, in particolare della “chiesa-a-sala” di San Lorenzo di cui presenta una forma ridotta.
L’edificio, a tre navate con archi ogivali e con absidi a terminazione rettilinea, è scandita da sei piloni cilindrici che dividono l’interno in un euritmico avvicendarsi di quattro campate, con volte a crociera quadrate quelle centrali, ridotte a metà ampiezza quelle laterali, con una perfetta strutturaad quadratum che si completa, nella parte absidale, nel presbiterio, con le stesse dimensioni delle campate centrali, e nelle due cappelle laterali di fondo.
Da osservare affreschi quattrocenteschi, la statua lignea policroma di San Rocco eseguita dal valente scultore lombardo Giovanni Angelo Del Maino nel 1524 e un dipinto di Bartolomeo Rusca. Gli interventi barocchi all’interno della chiesa sono stati molteplici, come nelle altre chiese medioevali piacentine. Nel 1922 il “Comitato per il restauro della chiesa” affida la stesura del progetto di ripristino della stessa facciata monocuspidata all’architetto Camillo Guidotti. L’ultima campagna di restauro è del 1938 ad opera dell’architetto Pietro Berzolla.
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