La parte più interessante di questo palazzo è il cortile, che si presenta a pianta quadrata, con ampio porticato ricorrente su tutti i quattro lati. Delle quattro pareti, quella di fronte all’androne di entrata è l’unica che ha conservato integralmente il carattere, mirabilmente intatto, risalendo ai primi anni del XVI secolo. Cinque archi a tutto sesto contornati da una ghiera in terracotta, e sostenuti da colonne in granito poggianti su basi attiche ed aventi fini capitelli corinzi di sapore bramantesco, portano una fascia marcapiano pure in cotto.
Una cornice a ricche modanature intagliate corre lungo tutto lo sviluppo della parete fungendo anche da parapetto alle finestre. Sopra questa cornice-davanzale due ordini di finestre, cinque per ogni piano; finestre che al primo piano hanno normale forma e sono contornate da cornice in cotto intagliata a ricchi motivi e sormontata da fregio e da grande cornice pure in cotto a formelle con fini intagli e modanature. Al secondo piano hanno forma quasi quadrangolare, pur avendo la cornice in cotto della medesima importanza di quella del primo piano.
A coronamento di tutta la parete, sovrasta una grande trabeazione pure in cotto con architrave e cornice a ricchi intagli. Delle venti colonne formanti il porticato sostenente gli altri piani, solo nove sono antiche del sec. XVI con capitelli sostenenti pulvini a semplice modanatura, gli altri undici sono pure in granito rosa, ma posano su basi toscane non pure di linea, ed hanno capitelli toscani dove è evidente la tarda fattura. Esteriormente il palazzo assume l’aspetto ed ha le caratteristiche della parte del cortile costruita nel secondo tempo pur essendo stato completato nel XIX secolo.
Nel porticato, all’interno del cortile, i capitelli delle antiche colonne hanno i corrispondenti capitelli pensili sui quali appoggiano gli archi delle volte del sottoportico. Costruito nel secolo XVI dai Langosco, e finito solo in un lato, passò poi a diversi proprietari che nel secolo XVIII lo ampliarono completando e sistemando il cortile e parte dell’esterno.
Passato poi in proprietà agli Orlandi fu da questi completato anche esternamente seguendo le linee del secondo ampliamento.
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