È una delle otto porte principali della città che un tempo si aprivano nei bastioni spagnoli e che poi furono ridefinite in epoca neoclassica come barriere del dazio e ingressi trionfali. I due caselli monumentali, che separano Corso Venezia da Corso Buenos Aires, furono realizzati nel 1828 da Rodolfo Vantini, architetto bresciano che vinse il concorso bandito a questo scopo, e sono decorati con sculture dei più noti artisti del tempo, mentre i bassorilievi presenti negli angoli superiori delle due facciate illustrano episodi della storia milanese. Oltre l’aspetto architettonico, è interessante il complesso di statue e rilievi che ornano il monumento, tra cui spiccano, verso la campagna, Minerva e Mercurio di Benedetto Cacciatori e Cerere e Vulcano di Democrito Gandolfi. Verso la città, invece, Abbondanza e Giustizia di Pompeo Marchesi e Fedeltà e Eternità di Gaetano Monti.
Fu la prima ad essere restaurata da Giuseppe Piermarini, che progettò, dal 1782, la trasformazione della porta in stile neoclassico e la sistemazione del terrapieno dei Bastioni.
Interessante il complesso di statue e rilievi che ornano il monumento.
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