Passato attraverso tante e differenti destinazioni d’uso - da Collegio Elvetico nel 1608 a sede del Governo austriaco nel 1787 – il Palazzo del Senato deve il suo nome al Senato del Regno d’Italia, che accolse durante il ventennio napoleonico.
Possiede, tra gli altri, l’archivio ducale degli Sforza, atti della dominazione spagnola, austriaca e del Risorgimento. È caratterizzato da grandi corti e interni moderni e funzionali.
L’aspetto barocco è da attribuire a Fabio Mangone. I lavori iniziano nel 1608 sotto la sua direzione e continuano con Francesco Maria Richini, autore della facciata prospiciente via Senato. Quest’ultima ha un andamento concavo per agevolare il passaggio delle carrozze, è decorata con finestre dai timpani triangolari e curvi e un balcone mistilineo sopra il portone.
Sulla facciata si trova la buca delle lettere più antica di Milano.
Davanti al palazzo si trova una scultura in bronzo di Joan Miró.L'Archivio di Stato è aperto al pubblico gratuitamente, previa presentazione di una domanda annuale di accesso (è necessario un documento di identità valido).
La documentazione archivistica è consultabile in sala di studio. La biblioteca è specializzata in testi e riviste di archivistica, paleografia, diplomatica e storia. Sono disponibili una sala mediateca e servizi di fotoriproduzione.
Il patrimonio è custodito in quasi 40 chilometri lineari di scaffalature.
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