La chiesa di Sant’Eufemia domina l’omonima piazza. La struttura, apparentemente moderna cela una storia antichissima.
Fu fondata probabilmente tra il 472 e il 475 dal vescovo San Senatore da Settala che aveva donato l’area edificabile e che, al seguito del vescovo Sant'Abbondio, partecipò in precedenza al Concilio di Calcedonia e da lì riportò a Milano una reliquia della santa, a cui la basilica oggi è dedicata e di cui conserva le spoglie, la chiesa fu oggetto di numerosi restauri e rimaneggiamenti. Nel XV secolo il restauro ad opera di Enrico Terzaghi (tra il 1869 e il 1870)
contribuì a dare un nuovo volto alla struttura.
La facciata si presenta oggi in cotto e pietra di Vicenza, in sostituzione del falso stile romanico-gotico, preceduta da un portico a tre arcate con mosaici che ripetono gli affreschi staccati di Luigi Cavenaghi.
Al suo interno è custodito ciò che rimane dell’antica struttura come affreschi e dipinti.
Gli affreschi sull’arco trionfale sono opera di Luigi Cavenaghi e i dipinti murali nell’abside sono di Agostino Caironi.
Tra le opere esposte all’interno delle cappelle laterali risultano notevoli le tavole cinquecentesche de: “lo Sposalizio di Santa Caterina” appartenente alla scuola leonardesca e probabilmente opera di Marco Oggiono e “la Pentecoste”di Simone Peterzano.
La Chiesa è considerata un monumento nazionale.La chiesa è sempre stata considerata uno spazio dotato di buona acustica. Proprio per tale motivo negli anni ’50 del secolo scorso i suoi spazi sono stati utilizzati per registrare le opere liriche dell’artista Maria Callas: “I puritani”, “Cavalleria rusticana” e “La sonnambula” .
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