Margherita Gonzaga d'Este, duchessa di Ferrara, trascorse la vedovanza nel monastero di clarisse da lei stessa, con l'attivo concorso del Venerabile Francesco, qui fondato e arricchito di opere d'arte.
Ne restano un singolare romitorio, un lato di chiostro prospettale su via Bonomi e la chiesa, edificata da Antonio Maria Viani entro il 1612. Sulla nobile facciata di gusto ancora rinascimentale incombe il tiburio ottagonale, che copre per intero lo spazio interno. La pala dell’altare centrale, opera del contemporaneo Lanfranco, ha per tema la santa titolare. Sugli altri altari, due tele seicentesche: l’Immacolata di Alessandro Turchi e quella di Giuseppe Vermiglio con cui la duchessa volle rendere omaggio al parente Luigi Gonzaga, da poco proclamato beato.
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