La chiesa di Santa Giulia è una chiesa consacrata alla patrona della città. Il piccolo luogo di culto si erge di fianco al Duomo, a breve distanza da piazza Grande. Annessi alla chiesa si trovano l'oratorio di San Ranieri ed il Museo di Santa Giulia, dove sono conservati arredi sacri ed una tavola di scuola giottesca che raffigura l'omonima santa.
Le origini del culto di Santa Giulia sono remote, ma sin dall'epoca medioevale, a Livorno, esisteva una chiesa dedicata alla santa (si veda la voce piazza Guerrazzi). Successivamente e fino ai primi decenni del Cinquecento, nei pressi della Fortezza Vecchia si ergeva una pieve dedicata a Santa Maria e Giulia. Demolita l'antica pieve per far posto al fossato intorno alla fortezza medicea, la Confraternita del Santissimo Sacramento e di Santa Giulia trasformò in oratorio un piccolo magazzino sul retro del Bagno dei forzati, fino a quando non fu costruita una chiesa più grande presso il Duomo.
I lavori cominciarono il 22 maggio 1602 e si conclusero rapidamente; successivamente, nel 1696, l'area dell'attiguo cimitero fu trasformata in un oratorio dedicato a San Ranieri, patrono della diocesi pisana alla quale Livorno ancora apparteneva. Sull'area del cimitero sorgeva anche la cappella di Sant'Omobono, che però fu demolita nel 1786.
La chiesa si inserisce a margine dell'ampia esedra porticata costruita durante il fascismo sul retro dell'abside del Duomo. L'esterno è caratterizzato da forme piuttosto semplici. La facciata della chiesa, prima della guerra, era ornata dalle statue dei Santi Pietro e Paolo; pur senza il ripristino dell'apparato scultoreo, nel 2008 essa è stata oggetto di un restauro che l'ha riportata alla configurazione originaria. Sul fianco sinistro dell'edificio si innalza un piccolo campanile.
L'interno, costituito da un'aula rettangolare preceduta da un atrio, è stato restaurato dopo le devastazioni subite nel corso della seconda guerra mondiale, quando andarono completamente distrutti il soffitto ligneo intagliato, l'arredo e l'archivio della citata Confraternita. Notevole l'altare maggiore, d'origine seicentesca, con una tavola, risalente al XIII secolo, raffigurante Santa Giulia.
Da una porta laterale si accede quindi all'oratorio di San Ranieri, voluto da Cosimo III de' Medici. Il pregevole pavimento marmoreo conserva le sepolture di importanti famiglie livornesi, mentre le pareti e la volta di copertura sono completamente affrescate. Gli affreschi, risalenti al Settecento, si devono a Francesco Natali e Alessandro Gherardini; l'opera, che rappresenta episodi della vita di San Ranieri, è stata tuttavia pesantemente rimaneggiata a seguito degli eventi bellici e delle successive infiltrazioni, quando il tetto dell'oratorio fu privato del manto di copertura. Solo il 55% degli affreschi possono attribuirsi agli autori originari, mentre il resto è frutto del restauro avviato da Leone Lorenzetti sul finire degli anni cinquanta.
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