Deve il suo nome a papa Clemente XII, per volontà del quale fu costruito a partire dal 1732. I lavori, su un progetto cui contribuirono anche Fuga e Vanvitelli, ebbero termine solo nel 1772. Presenta quattro pilastri in cotto e pietra d'Istria, del 1773, recanti stemmi e lapidi dedicatorie.
L’originario tracciato romano della via Aemilia attraversava il fiume Savio con un ponte in legno che si trovava più o meno nel luogo dell’attuale Ponte Vecchio. Crollato più volte e sempre ricostruito, il ponte romano venne infine sostituito da un ponte in pietra, edificato un po’ più a valle per volontà di Andrea Malatesta e poi completato sotto Novello. Nel corso di ‘500 e ‘600 il ponte venne più e più volte danneggiato dal Savio in piena; forse nel 1684 avvenne il definitivo crollo, cui fece seguito la costruzione di un ponte in legno, che però crollava irrimediabilmente nel 1727.
Nel 1733, dietro interessamento di papa Clemente XII e sotto la direzione di Domenico Cipriani, si dette inizio alla costruzione del nuovo ponte in pietra, che prese il nome del pontefice (Ponte Clemente) e che aveva forme diverse dalle attuali; ma le peripezie non erano ancora terminate, se è vero che ne venne presto interrotta la costruzione. Finalmente, nel 1766, ripresero i lavori, su progetto di Pietro Carlo Borboni approvato da Fuga e Vanvitelli; nel 1773 il ponte poteva dirsi completato nelle forme a noi note, ma solo nel 1779 tutti i lavori poterono dirsi conclusi!
L’apertura della nuova circonvallazione (1816-22) non intaccò il privilegio del Ponte Clemente, ma semplicemente deviò il traffico proveniente da Forlì dal Ponte di San Martino all’odierna via Canonico Lugaresi. Furono la costruzione del Ponte del Risorgimento (1914-19) e l’aperta di via Cesare Battisti (1921) a cambiare la storia del ponte: da “Clemente” divenne “Vecchio” (per distinguerlo dal “Nuovo”) ed il traffico si spostò sempre più verso quest’ultimo. Infine, quando i tedeschi lasciarono Cesena liberata (20/10/44), fecero saltare in aria la parte mediana del ponte, che però venne prontamente riedificata.
Il ponte è introdotto da due pilastri in cotto e pietra d’Istria per ogni senso di marcia, tutti con data 1773 e recanti stemmi e lapidi dedicatorie. Quelli occidentali presentano a destra una lapide a ricordo del cardinale Vittorio Borromeo (legato di Romagna in quell’anno); a sinistra due iscrizioni: una per Pio VI, con stemma pontificio, l’altra per i cardinali Neri Corsini e Pallavicini. I pilastri orientali presentano a sinistra una lapide dedicata a Clemente XIV, pontefice nel 1773, con stemma della città; a sinistra, una dedicata a Clemente XII, cui il ponte è dedicato.
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