Si tratta del maggiore tra i palazzi civici della città. Costruito tra 1401 e 1403, poi ampliato tra 1466 e 1472, fu sede delle rappresentanze municipali (l'antico nome di 'Conservato' gli deriva dall'organo dei Conservatori). Dal 1722 divenne poi ritrovo dei nobili cesenati (da qui il nome di 'Ridotto'); essi, nel 1782, in onore di papa Pio VI Braschi, ne decretarono il rifacimento della facciata: il disegno di Cosimo Morelli portò a un pregevole esempio di neoclassicismo, arricchito dalla grande statua bronzea del pontefice (F. Calligari, 1791).
Iniziato nel 1401-03 sul luogo in precedenza occupato dal Palazzo del Podestà, venne ampliato tra 1466 e 1472, per volere di Paolo II, con merlature, loggia affrescata e torre civica; i lavori di ampliamento si protrassero fino al 1480. Fu quindi sede del Consiglio dei Conservatori (era detto perciò “Conservato”), nonché del Consiglio degli Anziani e del Consiglio Municipale, che costituivano i principali organi di rappresentanza comunale in epoca pontificia.
Trasferitisi gli organi comunali nel restaurato Palazzo Albornoz (1722), il Conservato venne destinato a luogo di incontro dei nobili cittadini e, dalla voce dialettale che per “ritrovo” dice “ardota”, gli fu attribuito il nome di “Ridotto”. Nel 1742 C. Branzanti restaurò il campanile (chiamato simpaticamente “Campanòn”) nelle forme attuali.
Dopo l’elezione a pontefice di Pio VI Braschi, rampollo di una delle più influenti famiglie cesenati, i nobili decisero di dedicare al loro “figlio” più famoso una grande statua. L’occasione si presentò sette anni dopo (1782), allorché Pio VI transitò da Cesena in viaggio verso Vienna, e di ritorno: per rendergli omaggio, i nobili procedettero ad un restauro del palazzo e ad una riedificazione della facciata: fu lo stesso ”architetto pontificio per Cesena”, l’imolese Cosimo Morelli, a dirigere i lavori che, iniziati nel 1782, terminarono solo nel 1787. Rimaneva vuota la nicchia per la progettata statua, ma occorsero altri quattro anni prima che vi fosse posta e solo il 30 settembre 1792 avvenne la solenne inaugurazione.
Dopo l’unità d’Italia il palazzo fu sottoposto a pesanti rimaneggiamenti che lo privarono delle sue originarie prerogative, e oggi solo la facciata rimane dell’antico fasto.
L’esterno è un riassunto alquanto caratteristico delle vicende architettoniche dell’antico “Conservato”: il fianco orientale, infatti, risale in parte al primo palazzo quattrocentesco, e presenta un’iscrizione a ricordo dei i martiri ebrei di Cesena; il fianco occidentale è, invece, del 1870; la torre campanaria (detta “Campanòn”) fu ristrutturata nelle attuali forme da C. Branzanti nel 1742. Infine, la facciata (1782-87), notevole opera tardo-manierista di Cosimo Morelli (“architetto di Cesena” dal 1775); presenta tre stemmi papali e la dedica a Pio VI (PIO VI BRASCHIO), a Cesena di ritorno da Vienna (VINDOBON REDUX), nonché la maestosa statua bronzea di Pio VI. Essa, modellata da Francesco Calligari (1775-89) e fusa da Carlo Ruffini (1790), venne qui posta nel 1791 e inaugurata l’anno seguente; la statua è alta m. 3.15 e reca ai lati del piedistallo i nomi di scultore e fonditore; sul fronte superiore l’indicazione del committente.
La loggia sottostante accoglie la Galleria Comunale d’Arte, mentre al piano superiore è stata ricavata negli anni ’70 un’ampia sala conferenze.
Sei del posto? Cosa ne pensi di Palazzo del Ridotto?
Loggati per suggerirlo!