Il MUSEO MUSICALIA è la realizzazione di un sogno cullato dai soci AMMI fin dalla fondazione dell'Associazione, nel 1998. Nasce dal bisogno di riportare a nuova vita strumenti musicali meccanici che a lungo accompagnarono i nostri antenati, nonni e bisnonni con le loro note, facendoli danzare, permettendogli di guadagnare qualche soldo in terra straniera, allietando feste e locali di ritrovo e perché no... facendoli anche innamorare! Il Museo è stato pensato come un percorso in sette stanze che ripercorrono i momenti qualificanti della storia della musica meccanica. Dalla sua invenzione, alle diverse tappe del suo svilupparsi e imporsi nella società, fino al declino dovuto alla comparsa del grammofono e degli altri mezzi moderni di diffusione sonora.
Un racconto lungo fatto di musica, sette diverse emozioni per un viaggio sulle orme lasciate dagli antichi strumenti nei vicoli, nelle strade, nelle dimore dove abitavano.
La visita guidata inizia dal primo piano con un antenato storico della musica meccanica: il Tamburo da guerra di Leonardo da Vinci, ricostruito dai tecnici dell'AMMI sulla base delle informazioni ricavabili da testi e disegni dei Codici Leonardiani di Venezia e Parigi, ospitato in una tenda da guerra del '500.
Si passa poi alla stanza dedicata agli Organi da casa. In questa sala sono esposti numerosi strumenti musicali meccanici che popolavano le case dell'alta borghesia dal Settecento sino alle prime decadi del Novecento. Fra gli strumenti esposti non mancano i "gioielli" che stuzzicano curiosità e meraviglia: piccole tabacchiere dotate di piccolissimi carillon, piccoli sax meccanizzati, gabbiette con uccellini meccanici che cantano e si muovono. Nella terza stanza, detta degli Organi da Strada sono esposti gli strumenti musicali meccanici che popolavano più frequentemente le strade delle città sino alle prime decadi del Novecento. Questi strumenti (spalloni, piani a cilindro e piani mandolini) venivano presi a noleggio giornaliero o erano di proprietà di questuanti che, suonando per le strade, chiedevano l'elemosina per vivere. Pare che solo a Napoli quest'attività venisse considerata un vero e proprio lavoro, poiché i suonatori di piani a cilindro eseguivano e cantavano le arie delle canzoni più popolari del periodo e ne vendevano i testi ai passanti.
La quarta stanza è la Sala della Registrazione Sonora. Gli strumenti esposti in questa sala rappresentano il declino e, poi, la fine della musica meccanica in Italia. Contestualmente, in questa sala, verrà rappresentata una delle prime "sale da incisione". Con l'avvento del disco e dei grammofoni la musica comincia ad entrare nelle case italiane e, man mano che questo nuovo supporto diventerà sempre più economico, spariranno "gli organetti" dalle strade. In realtà qualche sparuto caso di suonatore ambulante continuò a sopravvivere per qualche tempo, soprattutto nelle campagne o in grandi fiere paesana, ma rappresentò solo l'ultimo baluardo di un'epoca destinata a scomparire.
Segue la Stanza della Regina Margherita, che i Conti Pasolini-Zanelli fecero ristrutturale ed affrescare appositamente in occasione della prevista visita della regina Margherita di Savoia, che poi non si tenne. Questa splendida sala ovale è dedicata, per la bellezza dei suoi affreschi che rappresentavano piccole margherite, alla Regina ed al piano melodico Racca. Il piano melodico Racca si differenzia da tutti gli altri strumenti musicali meccanici da casa poiché la perfezione delle sue rifiniture ed i materiali prestigiosi di cui è composto lo destinavano esclusivamente ai salotti all'alta borghesia. A rendere inconfondibile questa tipologia di strumento, accanto alle caratteristiche sopra indicate, vi era il suo suono delicato e soave che lo fecero apprezzare ai "palati più raffinati": la regina Margherita, Pascoli e Puccini.
Scendendo al piano terra poi si entra in una stanza arredata come la Hall di un Grand Hotel del XX Secolo. Nelle hall dei grandi alberghi erano presenti infatti grandi strumenti musicali che fungevano da sottofondo per le attese ed anche, a volte, da sostituti delle orchestre per i piccoli eventi. Nell'ambientazione di un salone d'albergo viene esposto uno strumento costruito in Germania per l'allora Grand Hotel di Roma. Lo strumento, progettato in un'epoca senza corrente elettrica, è azionato da un grosso contrappeso e si avvia introducendo una moneta da 20 centesimi. In ultimo la Stanza delle Piazze. Questa sala è dedicata ai grandi strumenti musicali che, nelle fiere paesane o all'interno di salotti e locali pubblici, facevano mostra di sé, stupendo per la loro maestosità. Fra questi spicca un organo da fiera Gavioli, modenese famoso per la potenza e la qualità del suono dei suoi strumenti, un Atlantic Orchestrion, destinato ai locali pubblici e la ricostruzione di un teatro di marionette dotato al suo interno di un organo di barberia. Per portarsi a casa la magia della musica meccanica sarà a disposizione dei visitatori una zona bookshop, dove acquistare souvenir, pubblicazioni dedicate alla musica meccanica ed anche del buon vino.
Il Chiosco dell'Organetto provvederà al ristoro dei visitatori e, chi vorrà approfondire la conoscenza di questo particolarissimo ramo della Musica, potrà farlo avvalendosi della visita guidata oppure consultando uno dei numerosi libri e le riviste internazionali del settore nella Biblioteca AMMI.
Il percorso di conoscenza della storia della Villa e della sua più famosa occupante, la Contessa Silvia Pasolini-Zanelli, potrà continuare nel grande parco. Qui è a disposizione dei visitatori un piccolo percorso sonoro in tre stanze-giardino, che raccontano aneddoti e curiosità su Villa Silvia-Carducci e su coloro che qui soggiornarono.
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