Realizzata da Domenico di Montevecchio tra 1586 e 1590, su progetto di Francesco Masini, orna il centro di Piazza del Popolo ed è uno dei simboli di Cesena. È realizzata in pietra d'Istria e riccamente decorata, con stile che ricorda quello del 'Nettuno' a Bologna. Sul lato nord, stemma di papa Sisto V; sugli altri, di vescovi e cardinali.
Già Malatesta Novello covava l’idea di abbellire Piazza Maggiore con una fontana, ma si dovette attendere più di un secolo affinché il suo sogno si realizzasse. Il progetto della mostra fu fornito nel 1588 dal pittore ed architetto cesenate Francesco Masini, mentre i lavori idraulici erano già stati progettati ed avviati da Tommaso Laureti tra 1581 e 1583; tra 1586 e 1590, poi, lo scalpellino Domenico da Montevecchio e i suoi aiuti realizzarono la mostra e nel 1591, finalmente, inizio a sgorgare acqua.
Simbolo più conosciuto di Cesena, costituisce un bell’esempio di architettura-scultura manierista, coeva del Nettuno bolognese, dal quale però differisce nettamente, soprattutto nell’apparato ornamentale. Realizzata in pietra d’Istria, è elevata su tre gradini sul livello di piazza; ciascun prospetto è decorato da una coppia di lesene scanalate che reggono un timpano curvilineo fratto, all’interno del quale è inserito uno stemma araldico (quello del lato nord appartiene a papa Sisto V ed è sovrapposto all’insegna della città; gli altri sono del cardinale legato Guido Ferreri, del vicelegato Antonio Maria Galli e del cardinale legato Domenico Pinelli); quattro erme a voluta agli angoli sono sormontate da tritoni che gettano acqua soffiando in una tromba marina.
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